80 anni di Liberazione

24 Aprile 2025, pubblicato da

Stiamo celebrando il 25 aprile, è la festa della Liberazione, è il compleanno della nostra Democrazia.
Il 25 aprile 1945 il Paese è tornato libero: libero dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.
Ribadiamo la nostra fedeltà ai valori della Resistenza e della Costituzione che sono alla base della Repubblica e dell’identità nazionale.
Da 80 anni siamo donne e uomini liberi grazie a tutti quelli che combatterono dalla parte giusta: gli eserciti alleati e i partigiani.
La Resistenza fu un fenomeno di fronte comune, unì persone di idee e propositi diversi: comunisti, socialisti, attivisti, cattolici, repubblicani, liberali, militari, carabinieri, preti, suore.
Fu un movimento che mise insieme le energie di tanti avversari del “dopo”, fu un’epoca in cui si capì che c’era il bianco e c’era il nero. Il nero era l’orrore.
Erano donne e uomini che si unirono ai partigiani per cacciare l’oppressore, credendo fermamente nei valori di libertà, di democrazia, di giustizia sociale che, qualche anno dopo, portarono alla nascita della Costituzione Italiana, che ha voluto segnare un discrimine netto tra l’umanità e la barbarie, con il riconoscimento di eguali diritti e dignità ad ogni persona.
Ricordare la Liberazione è un invito costante e stringente all’impegno e alla vigilanza e il 25 aprile non è solo recuperare una tradizione, ma affermare le nostre origini e, al tempo stesso, tramandare la Memoria della nostra Storia.
Studiate, pensate ragazzi, perché, come ammoniva Nietzsche, “quando l’umanità diventa gregge, allora vuole l’animale capo”.
Abbiamo alle spalle due guerre mondiali, nate nel cuore dell’Europa, che hanno in sé la negazione e l’affossamento dei valori che l’hanno resa grande. È necessario credere che quello della Pace non sia un sogno, ma una concreta speranza, fondata nei nostri desideri più profondi, quelli che ci fanno davvero essere uomini liberi.
È nella memoria che ci viene restituito il significato profondo del rispetto e del senso di appartenenza alle Istituzioni democratiche, che i nostri valorosi combattenti nelle fila della Resistenza hanno amato e difeso, perché potessimo ricostruire una società capace di garantire la convivenza civile, la pace, la libertà. Ed anche ora che ci ha lasciati, ricordiamo le parole di Papa Francesco “non c’è Pace senza disarmo”.
Non lo dimentichiamo. Mai.
Ogni volta che l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.
Oggi Resistenza è anche combattere la diffusa, miope logica manicheista e bellicista ed è combattere l’oppressione dell’intersezione tra tutte le forme discriminatorie.

Viva la Libertà, viva la Resistenza e viva l’Italia!
Buona Liberazione a tutti noi!

Il Presidente
Claudio Betti