Giorno della Memoria
Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. Una ricorrenza che, sin dalla sua istituzione, non abbiamo mai mancato di celebrare in forma solenne con iniziative che hanno sempre visto la forte e sentita partecipazione delle Istituzioni, dell’intera Comunità Ebraica, di tutto il modo combattentistico e di tantissimi giovani.
In questo particolare momento, segnato dalla pandemia, non è possibile ricordare quel 27 gennaio 1945, data in cui vennero abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, come avremmo voluto. Sentiamo, però, il dovere morale di rendere omaggio a tutte le Vittime dell’Olocausto e della deportazione e riportare alla mente quei tragici avvenimenti, perché – avvertiva Primo Levi – “quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”.
Affinché tragedie simili non abbiano più a ripetersi, ribadiamo con convinzione la nostra ferma volontà di lottare, oggi solo con la forza delle parole, ma sempre con il sostegno delle forze democratiche del nostro Paese, per i diritti umani e per la pacifica convivenza dei popoli.
La memoria è un fattore determinante, che non può e non deve svanire, “perché l’uomo che non ha memoria è un povero uomo”. E’ nostro dovere ricordare e far sapere ciò che è avvenuto, soprattutto ai giovani, affinché quei crimini efferati commessi 76 anni fa, che non hanno toccato solo il popolo ebraico, ma il mondo intero, non accadano più.
“Con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte”. Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma – come sottolineava Mario Rigoni Stern – è qualche cosa di più, che dà un valore maggiore alla vita.
Coltiviamo la Memoria per ricordare quanti hanno pagato con la propria esistenza le scelte di opposizione politica al regime nazista, per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte nonché coloro che hanno rischiato la propria vita per salvare altre vite.
E’ giusto esserci anche questo anno, anche in modo diverso, perché quel passato oscuro della storia del nostro paese e dell’Europa non possa più ripetersi.
Mai più!