Giornate del FAI alla Casa Madre
Mi permetto di scrivere alcune righe che mi sono sorte spontanee dopo aver visto la trasmissione di domenica 22 marzo in diretta dalla Casa Madre.
Lodevole iniziativa che ci ha resi ancora più orgogliosi di appartenere a questa grande Famiglia dei Mutilati e Invalidi di guerra, di stimolo, nel caso ce ne fosse bisogno, a continuare in questo cammino della Memoria.
Complimenti a tutti e buon lavoro.
Il Presidente della sezione di Aulla
Dino Gerini
“Spero che tanti Soci visitino spesso il sito Anmig come faccio io, perché ho avuto modo di leggere l’invito che il nostro Presidente nazionale Traversaro ci ha rivolto in occasione dell’apertura della Casa Madre al FAI, domenica 22 Marzo.
In questo modo ho avuto l’opportunità di approfondire molti particolari dell’opera dell’Architetto Marcello Piacentini, realizzata grazie al desiderio ed all’impegno del nostro padre fondatore Carlo Delcroix, giovane 21enne mutilato nel corpo e cieco.
Lodevole iniziativa della Direzione nazionale di aprire le porte al FAI, gli esperti storici presenti hanno saputo dare rilievo anche a particolari molto significativi dell’opera e non sempre noti.
In questo modo è stato valorizzato il monumento alla Vittoria, dove sono rappresentati i giovani fanti che hanno combattuto la prima Guerra Mondiale, uniti e con fede hanno combattuto per l’unità della Patria.
La nostra Casa Madre, un monumento laico che ha voluto e saputo creare il connubio tra la religione e lo stato, con l’esaltazione della Vittoria e della Patria, che ha raccolto quegli elementi significativi come ad esempio, i chiodi della croce e la corona di spine presenti sul batacchio del monumentale portone in bronzo di accesso al salone delle adunate.
In quegli anni di nascita della Casa Madre ogni dettaglio è stato studiato in maniera superba e la manifattura artigianale e decorativa è di notevole qualità artistica, come le gocce di vetro nel salone delle adunate, che poi l’Ing. Pier Luigi Nervi ha ripreso per la realizzazione dell’Aula Nervi in Vaticano.
Al pari delle pitture presenti nel chiostro e realizzate dai pittori che sono rimasti mutilati nel conflitto mondiale, la Casa Madre del Mutilato e Invalido di Guerra merita di essere apprezzata e valorizzata per tutto quanto in essa contenuto.
I nostri Mutilati e Invalidi hanno lasciato alla storia una magnificenza che va rispettata in quanto tale, come la storia, pur non sempre condividendone i fatti.
L’importanza della Memoria, come la scritta significativa “Colpito vive, nonostante ferito”, è un albero sempre verde radicato nel passato.
È il cammino dell’umanità e noi siamo dei testimoni di questi fatti”.
Dino Gerini