Lanciano. 20 Aprile 1944 – 20 aprile 2023
Era un giovedì di sole anche il 20 aprile del 1944, prima che il centro di Lanciano venisse messo a ferro e fuoco dalle bombe sganciate dagli stukas tedeschi. A 79 anni di distanza la città frentana si ferma, alle 11,24 in punto, per ricordare quanti persero la vita in quel tragico giorno. Oggi, ad oltre un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, continua ad essere fondamentale fare memoria di quei tragici avvenimenti.
Alla cerimonia partecipano i testimoni del gruppo “20aprile 1944”, l’Anpi, gli studenti della Canadian college, sindaci e amministratori del territorio, le associazioni combattentistiche e d’arma, le forze dell’ordine. Presente, per la prima volta, con il suo Presidente Claudio Betti, anche l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invaligi di Guerra (ANMIG), di cui Lanciano è socio d’onore dal lontano 1957, come testimonia una vecchia pergamena trovata in municipio.
“I pochi testimoni ancora in vita, ricordano che la mattina del 20 aprile1944, la città di Lanciano si svegliò lentamente dagli echi disastrosi della guerra, ormai creduta lontana”, ripercorre gli avvenimenti lo storico Mario Salvitti, “tutti, in qualche modo, avevano ripreso le proprie attività commerciali, sperando in giornate migliori. Riaprivano i forni, tornavano in strada gli ambulanti, gli artigiani riprendevano il lavoro da dove lo avevano lasciato e, i pochi negozi sfuggiti ai saccheggi della soldataglia nazista, riaprivano timidamente i battenti. Insomma, il mondo sembrava rifiorire alla luce dei timidi raggi di sole primaverile. Improvvisamente, però, prima di mezzogiorno, una forte esplosione dovuta al lancio di una bomba dal cielo, ruppe la tranquillità di piazza Plebiscito e, in pochissimi istanti, il forte calore, il fumo acre e denso, le grida dei soccorritori e i lamenti dei feriti, sconvolsero irrimediabilmente la vita dei nostri nonni e dei nostri genitori”.
Quel giorno c’era andirivieni di gente in piazza con autoveicoli militari in sosta per via di un raduno di ufficiali al teatro Fenaroli. Morirono 35 civili e oltre 450 soldati appartenenti alle forze dell’VIII Armata, costituita da inglesi, canadesi, indiani, neozelandesi, australiani, sudafricani. “Lanciano è medaglia d’oro al valor militare per gli episodi che vanno dall’ottobre 1943 al giugno 1944”, ricorda il sindaco Filippo Paolini. “I nostri concittadini hanno vissuto un momento drammatico, quando gli stukas tedeschi sganciarono le bombe prima su Palazzo degli Studi, pii su piazza Plebiscito e infine sulla Torre di San Giovanni a Lancianovecchia. Questi momenti servono per rinvigorire i valori della pace. Oggi abbiamo nel mondo oltre 50 scenari di guerra, il che significa che probabilmente gli episodi tristissimi di quell’epoca non hanno insegnato niente.
Abbiamo il dovere di ricordare, il dovere di tramandare”, sottolinea il primo cittadino, “ma il ricordo non deve fermarsi solo al parlare del passato, deve guardare al futuro per dire ai nostri giovani che non bisogna mai dare per scontato che le guerre non si ripetano. Bisogna stare attenti e tutelare i valori della libertà, della democrazia e della pace”.
Fra sei mesi, ad ottobre, Lanciano celebrerà il 60°anniversario della Rivolta lancianese del 5 e 6 ottobre 1943.
(pubblicato su Il Centro di venerdì 21 aprile 2023)