Perugia, “25 aprile festa che ci aiuti a non dimenticare”
PERUGIA – Ha citato due presidenti emeriti della Repubblica, la medaglia d’oro della resistenza Mario Grecchi e anche il vice brigadiere Salvo D’Acquisto. Ricordando “la storia di uomini e donne che non hanno esitato ad impugnare le armi, e di formazioni partigiane che hanno concorso in maniera determinante con le forze alleate a liberare questo nostro paese”. Spezzoni del discorso pubblico pronunciato in Borgo XX Giugno dal sindaco di Perugia Andrea Romizi in occasione delle celebrazioni per il 70esimo anniversario della Liberazione. “Il mio primo 25 aprile, ed è una bella emozione ve lo assicuro”, ha detto dopo la deposizione di una corona di alloro alla lapide a ricordo dei patrioti fucilati dai nazifascisti al poligono di tiro.
I MOMENTI
La giornata, “occasione per un ricordo, un riconoscimento verso le molteplici componenti che hanno animato un moto di riscatto patriottico e civile, culminato poi con la riconquista della libertà”, ha detto Romizi, è iniziata con il corteo delle autorità al cimitero di Monterone, dove sono state deposte corone di alloro al sacello dei Caduti e sulle tombe delle medaglie d’oro della Resistenza. Nei vari appuntamenti insieme al sindaco Romizi c’erano il prefetto di Perugia Antonella De Miro e, fra gli altri, il presidente del consiglio comunale Leonardo Varasano, la vicepresidente della Regione Carla Casciari, il segretario regionale del Pd Giacomo Leonelli, l’ex sindaco Renato Locchi. In Borgo XX Giugno c’erano tanti giovani della sezione Anpi studentesca di Perugia, che hanno intonato il canto Bella ciao.
Presenti, con i rispettivi labari, anche le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dall’Anmig (erano presenti Remo Gasperini presidente regionale, Giampaolo Censini presidente Sezione di Perugia, Fausto Rosati consigliere sezione di Perugia) all’Anpi ai Garibaldini, tanto per citarne alcune. Anche a loro “per la presenza in una giornata così importante” è andato il grazie di Romizi, che nel suo discorso ha ricordato anche il centenario della Grande Guerra. “Oggi celebriamo il settantesimo anniversario della Liberazione. Nell’arco di pochi anni si sono succeduti fatti che hanno stravolto il paese, tragedie immani, storie da studiare, lezioni da imparare e errori da evitare”.
I PARTICOLARI
Le celebrazioni istituzionali si sono chiuse all’Ara Pacis di via Masi. Lì qualcuno ha fatto notare la non perfetta manutenzione della fontana che è parte integrante del monumento ai Caduti in tutte le guerre. Ma il 25 aprile è passato anche per il mondo dello sport, nella curva nord dello stadio Curi per l’esattezza. Prima del fischio di inizio della gara con il Livorno è stato esposto uno striscione con scritto “25 aprile sempre”.