Il bombardamento di Pozzuolo, conferenza di storici con Anmig Castiglione del Lago
POZZUOLO UMBRO (PG) – Organizzata dalla sezione Anmig di Castiglione del Lago in sinergia con il Comune, l’Associazione Franco Rasetti, l’Aero Club Trasimeno e la Università popolare della Terza età la conferenza storica “La linea del Trasimeno e il bombardamento di Pozzuolo”. L’evento, che si è svolto a Palazzo Moretti di Pozzuolo Umbro, nella sede dell’Associazione Franco Rasetti che è anche sede del museo dedicato al famoso scienziato che insieme ad Enrico Fermi, Edoardo Amaldi, Ettore Majorana, Emilio Segrè e Bruno Pontecorvo formò il gruppo noto come “I ragazzi di via Panisperna”, ha riscosso un notevole successo con la partecipazione di una platea molto numerosa e attenta alle relazioni di storici e membri di associazioni. All’evento è intervenuto anche il sindaco di Castiglione Matteo Burico che poi ha partecipato al momento conviviale dei soci Anmig. I relatori della conferenza sono stati Claudio Monellini, moderatore e presidente dell’associazione Franco Rasetti, lo storico e presidente di Unitre Bruno Teatini, lo storico Stefano Fabei, lo storico Giancarlo Faltoni (Aero club Trasimeno) e Remo Gasperini, presidente regionale Anmig e coordinatore nazione progetto Pietre della Memora.
In apertura dei lavori è intervenuto Bruno Vinerba, presidente Anmig Castiglione del Lago, che ha portato il saluto dell’Associazione ricordandone le origini e le finalità. “Quando si parla di eventi bellici – ha detto Vinerba – la mente corre alle sofferenze, alle distruzioni alle tragedie e alle vite spezzate che le due guerre mondiali hanno causato. Sono milioni i giovani soldati sepolti nei cimiteri e nei sacrari di guerra, e altre centinaia di migliaia hanno lasciato sui campi di battaglia parti del loro corpo rimanendo invalidi per tutta la vita. Già nella prima guerra mondiale giovani che tornati dal fronte avevano bisogno di avere assistenza e ritrovare un lavoro adatto al loro stato di invalidità. Ed ecco che nel pieno della Grande Guerra il 29 aprile 1917 a Milano viene costituita l’Associazione fra Mutilati e Invalidi di Guerra che in poco tempo raccolse centomila iscritti che contribuirono a costruire più di 200 sezioni, Case del Mutilato. Ed è stato in queste case, molte dotate anche di ambulatori, che i mutilati hanno trovato assistenza non solo medica ma anche burocratica per poter eccedere ai giusti riconoscimenti che lo stato concedeva a chi ne avesse diritto sotto forma di vitalizi. Saranno più di mezzo milione i mutilati aiutati a reinserirsi nella società con collocazioni a loro compatibili, anche con il più basso titolo di studio elementare, come quella di bidelli, uscieri, fattorini eccetera”.
“A distanza ormai di ottanta anni dalla fine della seconda guerra mondiale, gli invalidi in vita sono rimati pochissimi: Castiglione ne conta due di cui una è una vedova che riceve il vitalizio del marito deceduto. La nostra casa del Mutilato è stata nel frattempo ceduta all’Avis e non poteva finire in mani migliori visto che ne conserva la memoria storica sia come infrastruttura che come archivio storico dei soci. La sede è stata arricchita da un bellissimo dipinto, eseguito donato da Luca Petrucci, dove viene rappresentato un soldato ferito che riceve direttamente il sangue da un donatore. Per mantenere la memoria di soci storci e per continuare l’impegno dell’Associazione sul fronte della pace e della libertà, con il XXX congresso è stata costituita la consulta nazionale degli aderenti alla Fondazione e con il XXXI congresso è stato consentito ai discendenti diretti dei soci storici (figli, nipoti e pronipoti) di entrare a fare parte a pieno titolo dell’associazione, possibilità che oggi è data anche ai coniugi dei soci effettivi. Lo scopo è quello di continuare ad onorare, oltre i Caduti, i nostri i nostri nonni che le loro sofferenze hanno sopportato con tanta dignità”. A proposito di memoria, il presidente regionale Anmig Remo Gasperini ha poi illustrato il grande progetto nazionale dell’Anmig Pietre della Memoria, che ha da poco superato le 15mila pietre censite in tutto il territorio nazionale ma anche fuori dai confini italiani.