Foligno, all’assemblea annuale i testimoni in primo piano
FOLIGNO – La guerra è sempre un sacrificio. Per chi la combatte e per chi la subisce. Quando mobilita le grandi masse e coinvolge la popolazione intera – come fu per gli ultimi due conflitti mondiali sul suolo italiano –, se ne coglie meglio il segno lacerante. L’Anmig, (Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra) è nata a Milano quasi cento anni fa: nel 1917, con la Grande Guerra ancora in corso, ebbe l’intento di difendere i diritti dei combattenti feriti e mutilati che avevano sopportato patimenti enormi e chiedevano un riconoscimento sociale. A Foligno ha una sezione attiva dalla fine del 1918, una sede storica dal 1940 (la Casa del Mutilato in via Piermarini,angolo Corso Cavour) e conta a tutt’oggi 250 soci (80 storici, 130 nuovi e una quarantina di vedove: non pochi, considerando che possono accedere all’associazione solo i mutilati e gli invalidi di guerra, mentre i nuovi soci sono discendenti di questi in linea diretta). Alla 95esima assemblea sezionale, il 29 maggio scorso, l’Anmig folignate ha presentato la sua attività annuale, col saluto di monsignor Giuseppe Bertini e di Maura Franquillo, assessore alla Memoria e alla Pace del Comune di Foligno.«La nostra sezione – ha sottolineato con tenacia il 97enne Cav. Uff. Egidio Metta, presidente uscente e ora eletto presidente onorario – non ha mai mancato di organizzare negli ultimi anni almeno uno o due grandi eventi». Fino a giugno è ad esempio visitabile la mostra Ricordi dal fronte –Micro museo di memorie storiche della Grande Guerra 1915 – 1918, allestita al primo piano della nostra Casa del Mutilato e organizzata coi cimeli della collezione del cannarese Francesco D’Antonio. Giusto qualche giorno fa, proprio a Foligno, l’Anmig regionale e quella sezionale di Foligno hanno collaborato alla finale del concorso Esploratori della Memoria, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado dell’Umbria e che ha visto la premiazione di 350 studenti: si tratta, come ha dichiarato il presidente regionale Remo Gasperini, di un progetto che sta permettendo il censimento di tutto il patrimonio monumentale e lapidario (Pietre della Memoria) dedicato ai fatti della Prima, della Seconda Guerra Mondiale e della Liberazione; nato per iniziativa dell’Anmig Umbria, il progetto storico-pedagogico ha trovato ormai affermazione in tutta la Penisola(www.pietredellamemoria.it). Dopo il bilancio di queste buone pratiche,il Cav. Uff. Metta ha avanzato una rivendicazione, nello spirito che già fu nell’Anmig delle origini: «Non produce soddisfazione il recente misero aumento del 2,12% delle pensioni a mutilati e invalidi sulla base degli indici Istat. Eppure siamo sempre impegnati a celebrare la tanto amata Repubblica che abbiamo contribuito a far nascere». Con le sue dimissioni annunciate all’assemblea, Egidio Metta «Per l’età, non perché venga meno l’entusiasmo» ha infine affidato il testimone a Fiorella Agneletti, «che tanti progressi ha fatto fare alla nostra sezione a livello nazionale».
Peculiarità dell’assemblea annuale dell’Anmig folignate è poi quella di offrire ogni volta una conferenza sul Novecento. L’anno scorso fu il prof. Fabio Bettoni a relazionare sul contributo folignate alla Grande Guerra. Quest’anno si sono alternati gli interventi delle professoresse Ambra Cenci, che ha intervistato i soci reduci della Seconda G. M., e Carla Ponti, che ha proposto la lettura di missive di prigionieri di guerra (interpretate dalle voci di Ludovica Marcone, Inelda Defosca, Martina Salvucci, Giovanni Mariotti; e con le ricerche storiche curate da Elena Galardini). Alle interviste hanno risposto lo stesso Egidio Metta ed Edoardo Sonno (presidente della sottosezione di Spello), che hanno ripercorso i giorni dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, ricordando la durissima prigionia in Germania; quindi anche Manlio Marini, presidente dell’Officina della Memoria, e l’architetto Aroldo Bargone hanno raccontato di quando, bambini, assistettero ai bombardamenti, allo sfollamento e all’arrivo di alleati e partigiani a Foligno.
Maurizio Coccia