4 Novembre, Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
In occasione del Giorno dell’Unita Nazionale e della Giornata delle Forze Armate, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio ai Caduti di tutte le guerre con la deposizione di una corona sulla Tomba del “Milite Ignoto” all’Altare della Patria.
Al suo arrivo a Piazza Venezia il Presidente Mattarella, accompagnato dal Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha passato in rassegna il Reparto Interforze schierato.
Dopo il sorvolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale sull’Altare della Patria, il Capo dello Stato, con il Ministro Pinotti e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, ha proceduto alla consegna delle Croci di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia allo Stendardo del 1° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares” e alla Bandiera di Guerra del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”.
Un paracadutista della Sezione di Paracadutismo del Reparto Attività Sportive dell’Esercito è atterrato al centro di Piazza Venezia con la bandiera nazionale di circa 250 metri quadrati. A suggellare questo momento, il sorvolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale che ha disegnato il Tricolore sul cielo di Roma.
In Piazza Venezia, erano presenti il Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, il Presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, le alte cariche civili e militari, i Presidenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e rappresentanti di studenti delle scuole di Roma.
Tra gli altri, era schierata una rappresentanza degli assetti militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza che sono stati impiegati nell’ambito delle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma.
Il giorno precedente si è svolta al Palazzo del Quirinale la cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia, conferite nell’anno 2016.
Nel corso della cerimonia ha preso la parola il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, Cancelliere dell’OMI. E’ quindi intervenuto il Presidente Mattarella, che ha poi consegnato le decorazioni agli insigniti: Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo; Generale di Brigata Michele Risi; Contrammiraglio Paolo Pezzutti; Generale di Brigata Fabrizio Parrulli; Mar.A.s.UPS Ferruccio Guidolin.
Erano presenti il Presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, la Vice Presidente del Senato della Repubblica, Valeria Fedeli, la Vice Presidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano e i componenti del Consiglio dell’Ordine Militare d’Italia, tra loro anche il Presidente Nazionale Anmig, nonché Presidente della Confederazione fra le Associazioni combattentistiche e Partigiane, Claudio Betti.
Il 4 Novembre ha visto anche la riapertura ufficiale della Casa monumento del Mutilato oggetto di lavori di restauro e consolidamento in seguito ai danni riportati nel sisma del 2012.
Il sindaco Luca Vecchi, il presidente del Consiglio comunale Emanuela Caselli, il prefetto Raffaele Ruberto e il presidente della Provincia Giammaria Manghi, guidati dal Presidente Nazionale Betti e dalla componente la Direzione Nazionale e presidente Regionale Anmig per l’Emilia Romagna Mariella Poli, hanno visitato l’ edificio, a lungo punto di riferimento per le terapie e l’assistenza medica dei tanti soldati rimasti mutilati durante il conflitto.
Nel decenni successivi l’edificio è stato luogo di assistenza anche per gli invalidi civili, al punto che nel palazzo ha avuto sede una succursale dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna. Fino a oggi la struttura era rimasta completamente vuota dopo il terremoto del 2012. Ma dopo un anno di intensi lavori di ristrutturazione finanziati dalla Regione è tornata agli antichi splendori. «Con questa impresa – ha spiegato Mariella Poli – vogliamo dimostrare che con lavoro e fatica si possono risolvere i problemi, anche quelli legati a un evento terribile come il terremoto. Ora vogliamo rendere questo posto un punto di riferimento per la città. Non vorremmo altri uffici, sarebbe bello farci un museo».