Grazie all’Anmig di Firenze, restituito all’Urna del Ghiberti l’antico basamento marmoreo
Mattinata emozionante quella dell’11 febbraio scorso per l’ANMIG fiorentina: al Museo del Bargello è stato presentato ufficialmente il nuovo allestimento dell’Urna del Ghiberti completata dal suo basamento di marmo. Già nel 2012 la nostra Presenza aveva dato notizia del fortunato ritrovamento di questo gradino marmoreo ad opera del curatore della Raccolta d’Arte dell’ANMIG di Firenze, dott. Divo Savelli, attento studioso ed ostinato ricercatore della storia e dell’arte della Casa del Mutilato fiorentina, già monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli, di cui ad oggi la Sezione, già proprietaria, è stata meticolosa conservatrice e custode. Di recente, su suggerimento di Savelli, il Consiglio della Sezione aveva chiesto di depositare in comodato presso il Museo del Bargello questo reperto, affinché potesse essere ricollegato all’urna-reliquiario dei Santi Proto, Giacinto e Nemesio di cui all’origine faceva parte sin dal 1428. In seguito, durante le numerose trasformazioni avvenute nel convento, la base marmorea era stata rimossa e, sin dal tempo del Vasari che è l’ultima fonte che la cita, si erano poi perse le tracce fino a che, il 21 dicembre 2011, il Savelli non l’aveva ritrovata, sotto l’altare della Cappella Ticci, con la scritta rivolta verso il muro e riutilizzata per incidervi sul retro una nuova iscrizione.
Alla cerimonia ha preso parte una nutrita delegazione dell’ANMIG della Toscana, storici dell’arte e studiosi non solo fiorentini. La funzionaria del Bargello, dott.ssa Ilaria Ciseri ha ringraziato l’ANMIG per la sensibilità dimostrata nel riconsegnare alla pubblica fruizione la parte di un’opera d’arte così preziosa e ha illustrato la figura del Ghiberti nella scultura fiorentina del Quattrocento. La dott.ssa Ellena Pioli, presidente regionale ANMIG, ha sottolineato il fatto, ormai acquisito, che l’Associazione, per la sua valenza ora fortemente culturale, abbia il dovere e il merito di contribuire alla vita del Paese anche in questo settore. Il presidente della Sezione fiorentina prof. Marco Grassi si è detto lieto di poter offrire all’Istituzione fiorentina e a tutta la cittadinanza un importante contributo alla conoscenza. Il dott. Savelli ha fatto una relazione precisa del manufatto nel contesto storico-artistico del monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli e ha poi ringraziato della sua presenza il monaco camaldolese padre Ugo Fossa che era presente in rappresentanza del suo Ordine, antico committente del Ghiberti. Padre Ugo ha tracciato le vicende delle preziose reliquie dei Santi Martiri, oggi conservate nel monastero di Camaldoli, mentre il contenitore, dal tempo delle soppressioni ottocentesche musealizzato, è da tutti ammirato al Bargello come eccellente opera d’arte del primo Rinascimento fiorentino, finalmente ricomposto con la sua base.
di Rita Nencioni