La sezione di Macerata in visita a Salerno
Ancora un viaggio della memoria, una visita nei territori significativi legati al ricordo delle due guerre mondiali. E’ la centralità della nostra Associazione “ fare memoria”. Ricordare i luoghi e coloro che vi hanno combattuto per la difesa della libertà per riaffermare il valore della pace. La sezione di Macerata ha proposto ai suoi soci un viaggio nei luoghi dello Sbarco di Salerno, un itinerario che ha anche contemplato la visita a Paestum e ad Amalfi. Un viaggio dalla storia antica, a quella medioevale per arrivare a quella contemporanea. La scelta di questo itinerario nasce da un’interessante tesi di Dottorato proprio sullo sbarco di Salerno. La tesi è stata premiata nella scorsa Edizione del III Premio Primo Boarelli. Il premio promosso dall’ANPI, dalla famiglia e in collaborazione con la nostra sezione, perché il Partigiano Primo è stato anche l’economo dell’ANMIG per tantissimi anni. La tesi di dottorato approfondiva uno sbarco che è poco conosciuto e di cui non si parla nei libri di scuola. A farci da guida nel museo il Presidente, prof. Nicola Oddati, già docente di Storia contemporanea, che ci ha ampiamente spiegato i momenti più importanti dell’operazione e le strategie usate, approfondendo anche il legame di Salerno con il Generale Clark. La costa Salernitana è stata teatro dell’operazione “Avalanche” che vuol dire valanga. Una valanga di mille navi e più di 200.000 soldati, fu la più grossa operazione anfibia della storia, seconda solo allo sbarco di Normandia del 1944. Il Museo dello Sbarco ha testimonianze anche del periodo di “Salerno Capitale”. Tanti i reperti esposti, circa 200, si aggiungono video inediti dello sbarco, fotografie, medaglie, divise dell’esercito nazista e americano, oggettistica, armi. All’ingresso si trova un vagone ferroviario piombato, aggiunto all’esposizione in occasione della giornata della memoria il 27 gennaio 2013, utilizzato dai nazisti per deportare gli ebrei italiani nei campi di concentramento. Il vagone e l’M4 Sherman sono rare testimonianze della Seconda guerra mondiale in quanto, al mondo, ne sono rimasti solo pochi esemplari. Durante la guerra, quel vagone, era diretto ad Auschwitz in un viaggio di dolore e di orrore. Non poteva mancare la visita al Salerno War Cemetery. Nel cimitero militare di Montecorvino Pugliano riposano i soldati caduti nello Sbarco a Salerno. Vi sono 1.846 tombe provenienti dagli Stati Uniti d’America e da paesi aderenti al Commonwealth e 107 di nazionalità sconosciuta. Un momento di silenzio e di commozione ha accompagnato la visita di quelle croci bianche testimonianza dell’atrocità della guerra. I due giorni del viaggio hanno visto i nostri soci tra gli scavi di Paestum, il più importante sito archeologico greco a sud di Napoli. Con il battello poi, visita ad Amalfi con le sue caratteristiche casette bianche, stradine strette tra gli archi, torri antiche a guardia del paese e con l’imponente gradinata della Cattedrale di Sant’Andrea, costruita nel IX sec. situata alle falde meridionali dei Monti Lattari. Ancora un’esperienza ricca che ha aiutato a conoscere, ad approfondire e a ricordare che la guerra ha il volto della morte, della distruzione e della violenza e che l’unica strada da percorrere è quella della pace, del dialogo, della tolleranza.
Daniela Meschini