Centenario Sezione A.N.M.I.G. di Padova
Il 17 marzo 2018 sono stati ricordati i 100 anni della costituzione della Sezione A.N.M.I.G. di Padova con una solenne cerimonia onorata dalla presenza del Presidente Nazionale Dr. Claudio Betti, del Presidente del Consiglio Comunale Dr. Giovanni Tagliavini, del Tenente Colonnello Maurizio Messana e di rappresentanti delle Sezioni A.N.M.I.G. Veneto; non ha potuto, purtroppo, essere presente la Presidente Regionale A.N.M.I.G. Cav. Carla De Zen per motivi di salute.
Ricordare un Centenario è un momento forte e denso di importanza.
Nessuno di noi era presente a quella nascita e la valenza dell’emozione di oggi è diversa, non corrisponde per nulla al passato. Ricordare quindi è anche vivere diversamente, calarsi in quel presente lontano, ma significativo.
I nostri giorni sono avari di attenzione per il passato. Tutto il trascorso sa di vecchio, di poco sentito, di non importante. L’immediatezza della notizia ai nostri giorni fatica a trasformarsi in consapevolezza e fattibilità. Il mordi e fuggi è il padrone dei tempi. Tutto il presente quindi è contro il passato, contro quanto è stato e soprattutto perché è stato. Si preferisce guardare avanti e valutare il futuro con i soli strumenti dell’oggi.
Non è così.
Anche la più piccola riflessione e considerazione partono da un opinione che si è formata, che si è modificata nel tempo, anche se breve.
Chi come noi opera in un contesto che volge spesso lo sguardo indietro sembra fuori dal mondo, poco inserito nel presente. Ripeto: non è così!
La Storia con la lettera maiuscola ha sempre offerto delle linee interpretative che si aprono in continuazione ai cambiamenti.
Un dato storico non è mai un dato definitivo e statico. Ogni valutazione è soggetta a modifiche continue a seconda di quanto le capacità umane riescono a mettere chiaramente sul piatto dell’analisi.
Ecco che anche il guardare alla nostra Associazione è un’evoluzione continua. Ogni aspetto cambia a seconda di quanto si riesce a trovare.
Da qualsiasi punto di osservazione si guardi l’ANMIG. lo spessore di quanto ci appare ci rende forti. Ciò che è in nostro possesso è un valore.
Parlare di ANMIG un tempo era parlare di importanza, prestigio, valore. Ogni riferimento all’Associazione odorava di rispetto, di considerazione.
Ecco perché ora ci troviamo qui. Ecco perché questa Casa del Mutilato è presente.
Una costruzione voluta fortemente dai soci e dal Comune.
Padova fin da subito si è posta come propulsiva opera di unione e collaborazione con l’ANMIG neo formatosi a Milano. I suoi primi dirigenti sono stati da subito in contatto con i Padri fondatori per condividere appieno i principi ispiratori e le linee guida per procedere sullo stesso piano e per dare efficacia ed efficienza ad una nascente opera di supporto e aiuto a chi tanto aveva dato di sé ed ora necessitava di guida.
I Soci fondatori non erano soggetti deboli, insicuri, succubi di un percorso personale difficile, ma persone forti, decise, consapevoli di un futuro importante nonostante tutto.
La sezione nasce la domenica del 17 marzo del 1918. La guerra è ancora in atto e non si prevedeva ancora una fine. Tutto faticava a realizzarsi: il nostro territorio era in prima linea.
La stampa è stata il primo megafono utile alla diffusione delle notizie, sia ai cittadini, sia ai sindaci, sia alle istituzioni. Le risposte sono state massicce, ogni soggetto ha dato il meglio di sé al fine del raggiungimento degli obiettivi.
Non servivano percorsi burocratici elaborati per ottenere l’ascolto delle istituzioni. Immediata e reale la risposta.
La riunione che ha dato origine alla sezione si svolse nella Sala della Gran Guardia in piazza Unità d’Italia. Un palazzo prestigioso che il Comune riservava alle occasioni importanti; anche il Palazzo della Ragione sarà concesso successivamente all’Associazione per altre manifestazioni.
Il Comune c’era ed è sempre stato a fianco delle figure guida dell’ANMIG patavino.
Dall’Ara, padre fondatore a Milano, era presente in quella giornata e ribadisce nel suo discorso il compito che l’ANMIG si prefigge e che affida anche alla nuova sezione.
I suoi primi dirigenti sono stati:
– il presidente BAGGIO Luigi, capitano dei bersaglieri
– il vicepresidente Rampazzo Lino, sergente di fanteria.
Baggio successivamente sarà parlamentare a Roma e Rampazzo a sua volta Presidente ANMIG.
La vita dell’Associazione si è potuta concretizzare, fin dai primi giorni, grazie ai contributi economici di sostenitori cui andava, per il loro cospicuo aiuto, l’ambitissimo titolo di Socio d’onore.
Le competenze dei Soci erano messe in campo per il bene comune e quindi ingegneri, avvocati, medici, ragionieri, imprenditori hanno dato quell’aiuto concreto che ha fatto sviluppare la vita della sezione, arricchendo le possibilità di aiuto a tutti.
Padova sarà inoltre sia sede Provinciale e capofila delle sezioni che mano a mano si formeranno nel territorio, sia sede Regionale. Importanti le sedute che si terranno nel suo contesto e che puntualmente la stampa, sempre vicina, riporta.
Una sezione molto attiva e instancabilmente operativa.
La sede in cui ci troviamo è il risultato di una sinergia che ha messo in collaborazione tutte le forze utili per una realizzazione solida, all’avanguardia, bella. Il lavoro a testa bassa e lo scrupoloso controllo, hanno permesso inoltre una realizzazione veloce e un risparmio economico sul previsto.
Si è realizzata una sezione viva, propositiva, concreta.
La sua storia nel tempo si è mantenuta su binari rispondenti a questa concretezza solidale. Non sono mancate difficoltà, come in tutti i contesti, a volte quasi insormontabili, ma sempre si è saputo risolverle e ricominciare.
Nell’immediato passato, quando siamo entrati noi, figli eredi di tali padri, lo abbiamo fatto in punta di piedi, con il massimo rispetto per Loro ed il loro operato. A dispetto di tante altre realtà nel territorio nazionale, le porte ci sono state aperte. Siamo stati accolti alla pari, come compagni nel desiderio di continuare il loro compito.
Per agevolare ulteriormente il nostro ingresso ci hanno offerto un locale nella sezione per trovarci e iniziare da dentro il nostro cammino. Abbiamo respirato da subito l’accoglienza sincera.
L’attenzione ai giovani non si è limitata all’accoglimento dei soci eredi, ma all’inserimento della loro presenza in vari momenti collettivi, portando freschezza e gioventù. Successivamente il Concorso Esploratori della Memoria ha sancito a livello nazionale tale rapporto e quindi questa sala ha ospitato moltissimi bambini e ragazzi carichi di entusiasmo. Oggi una preziosa continuazione (compito scambio di memorie e collaborazione).
I Grandi sono stati una guida.
Una guida non impositiva, non oppressiva, una guida che consigliava con l’esperienza, ma non imbrigliava in percorsi stereotipati. I Grandi venivano da realtà opposte tra loro, ma la sofferenza aveva unito profondamente i vissuti e le risposte erano univoche e volte al futuro come solo chi è giovane riesce a fare. Il loro passato non ha mai condizionato; ne erano fieri, ma non lo mettevano ad ostacolo.
Ad impreziosire la giornata, oltre agli interventi delle autorità presenti, cui è stata donata la medaglia commemorativa del centenario, l’esibizione del Coro delle voci bianche del conservatorio Cesare Pollini di Padova.
I brani del loro repertorio hanno offerto al pubblico messaggi rivolti alla pace. allo spirito di convivenza e fratellanza. Un forte messaggio d’amore per coloro che ci troviamo vicini nel nostro percorso di vita.
Il coinvolgimento della musica è un veicolo prezioso che unisce aldilà di qualsiasi parola. Il pubblico ha enormemente gradito sia la presenza di questi bravissimi ragazzi e ragazze, sia la piacevolezza del loro dono.
Ancora giovani quindi con cui si cerca di condividere i valore che i nostri soci storici hanno lanciato e che ci sforziamo di far conoscere, trasmettere, vivere.
A loro è stato affidato inoltre il compito di donarci ricordi e vissuti delle loro famiglie nel periodo della guerra.
Un auspicio che la nostra sezione fa a se stessa ed a tutto l’A.N.M.I.G. nazionale.
Il giorno successivo, come da programma, si è tenuta la visita guidata della sezione curata dalla guida dott.ssa Silvia Zava.
A seguire si è potuto assistere alla rappresentazione teatrale “Quello che mi hanno rubato” messo in scena da Antonio Toscano ed i suoi collaboratori.
In considerazione della partecipazione all’evento, registrata nelle due giornate, si ritiene di aver ampiamente raggiunto l’obiettivo di consolidare la presenza e l’importanza dell’A.N.M.I.G. nel territorio, testimoniata, anche, nella pubblicazione dell’0puscolo “ la Presenza di un Valore”.