Commemorazione 72° Eccidiodi Canova
La Sezione ANMIG di Aulla-Lunigiana è intervenuta con una delegazione alla commemorazione del 72° anniversario dell’eccidio di Canova, nel comune di Aulla, avvenuto il 24 Luglio 1944.
Quest’anno la commemorazione del più grande eccidio del Comune di Aulla ha assunto un aspetto ancora più significativo, in quanto è stato colmato un vuoto nel ricordo delle vittime.
Il Presidente della Sezione di Aulla-Lunigiana Cav. Dino Gerini ha impegnato l’Amministrazione comunale di Aulla a far inserire sul monumento di Canova il nome del caduto Alberto Nardi, ucciso dai tedeschi circa un mese dopo l’eccidio ma ancora mancante sul monumento.
L’episodio dell’uccisione di Alberto Nardi è raccontato sul libro su Canova, scritto dal Prof. Giulivo Ricci, Presidente del Centro Aullese di Ricerche e Studi Lunigianesi, riportando la testimonianza di Renata Gerini, testimone oculare dei fatti.
Renata Gerini, moglie di Mario Petacchi fucilato quel 24 Luglio ‘44, ricorda di aver salvato il figlio perché era a cavalcioni del marito già catturato dai tedeschi, ma che incrociandola sulla strada mentrte veniva portato via dai tedeschi, glielo consegnò e così il figlio fu salvo.
Ricorda sempre Renata Gerini che, circa un mese dopo l’accaduto vide due uomini con una corda al collo trascinati da una camionetta che proveniva da Ceserano.
Uno di questi era Alberto Nardi catturato a Colla in una razzia dei tedeschi e picchiato a morte, mentre i tedeschi scorazzavano per il paese minacciando donne e bambini.
Alberto Nardi fu poi portato presso il cimitero di Canova dove fu fucilato e poi sepolto in una concimaia, con il massimo disprezzo della vita umana.
Dopo la S. Messa e la deposizione della corona di alloro al monumento, alla presenza dei familiari di Alberto Nardi molto commossi, è stata scoperta la scritta sul monumento che porta a 9 i caduti civili, uccisi per ritorsione dai tedeschi.
Il Presidente Gerini ha poi ringraziato le Autorità, le Associazioni del territorio e tutti gli intervenuti, in particolare i nipoti Franco e Marco Nardi, soci ANMIG, che hanno collaborato per la piena riuscita della commemorazione.