E’ scomparso Valdo Del Lucchese
Una polmonite, dovuta probabilmente all’ondata di freddo prenatalizia, ci ha strappato il Vicepresidente Valdo Del Lucchese. Invalido di guerra, Commendatore al Merito della Repubblica Italiana, Del Lucchese avrebbe compiuto 92 anni a maggio. Il 4 gennaio era stato ricoverato in ospedale, ma dopo 6 giorni Valdo purtroppo ha perso l’ultima battaglia.
Nel dopoguerra si era ritrovato in prima fila sia nell’impegno associativo sia in quello politico. Era uno dei personaggi storici dell’Anmig, custode della sua memoria, fra gli artefici delle più importanti iniziative, dalla Giornata Mondiale della Pace alle celebrazioni del 50° della Lotta di Liberazione e della fine della Seconda Guerra Mondiale, fino alla reazione della Fondazione. Un’idea condivisa con Gerardo Agostini che nel 2008 lo aveva voluto alla Vicepresidenza dell’Anmig, dopo anni di Direzione Nazionale nell’ambito della quale aveva profuso tutta la sua esperienza sposata a prudenza e lungimiranza. E di Agostini era stato consigliere fidato e accorto, aiutandolo nella guida dell’Associazione negli ultimi difficili anni.
E ancora era Valdo Del Lucchese a svolgere un ruolo di primo piano nel corso degli ultimi congressi, nonostante la salute ormai malferma. Limare gli emendamenti allo Statuto, calibrare i passaggi dell’ingresso degli aderenti negli organismi sociali, fino alla scelta di assimilarli ai soci effettivi, con la possibilità di assurgere a ruoli dirigenziali, erano stati i suoi contributi chiave degli ultimi anni.
Non aveva esitato a impegnarsi nella realizzazione del libro “Passato, Presente, Futuro. Compendio sulla storia dell’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra, 1917 – 2012”, strumento prezioso e ricco di documentazione, utile per chi vorrà approfondire il contributo dei mutilati e invalidi di guerra, come ha detto il professore Antonio Parisella nel corso della presentazione nell’auditorium della Casa Madre. Ed erano centinaia i suoi articoli comparsi sulla nostra rivista, della quale era condirettore, tutti puntuali, precisi, ricchi di spunti.
La morte improvvisa di Gerardo Agostini era stata per lui un brutto colpo, ma non aveva esitato a rinnovare il suo impegno a fianco di Bernardo Traversaro, con opportuni suggerimenti frutto della sua lunga esperienza.
Con l’impegno associativo, Valdo Del Lucchese condivideva la passione politica e sindacale che lo aveva visto attivo nella sua Livorno per decenni. Storico appartenente del Partito Comunista, era un volto conosciutissimo negli ambienti della politica e della sanità. Uomo di sterminata cultura e infinite letture macinate, per oltre vent’anni Del Lucchese ha gestito la biblioteca dell’ospedale cittadino. Amante dei libri, aveva messo insieme una libreria che conta oltre 10mila volumi. Tra i suoi pregi più grandi quello di essere uomo mite, grande ascoltatore, rispettoso e riservato, ma anche deciso a sostenere il proprio punto di vista, quando era sicuro di essere nel giusto. Un amico brillante ed ironico. Valdo ci mancherà e al prossimo congresso ne avvertiremo la dolorosa assenza.