Filippo Petroselli, memorie di un medico cattolico
Giovedì 12 aprile presso il Polo Universitario Pantaleoni a Macerata si è svolta la presentazione del volume “Filippo Petroselli. Ospedale da campo. Memorie di un medico cattolico, dalla guerra di Libia a Caporetto” a cura di Gianni Scipioni Rossi.
L’evento è stato organizzato dall’ANMIG di Macerata, dall’Università e la Diocesi di Macerata, col patrocinio della Prefettura.
Nel corso della presentazione hanno portato il loro saluto il rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, il Vescovo mons. Nazzareno Marconi e sua eccellenza il Prefetto Roberta Preziotti, la Presidente della sezione ANMIG di Macerata Gilda Coacci.
Sono seguite le relazioni del curatore Gianni Scipioni Rossi, già direttore di RAI Parlamento e del prof. Angelo Ventrone dell’Università di Macerata.
L’evento è stato organizzato nell’ambito delle iniziative promosse per il centenario della prima guerra mondiale.
Dal frontespizio del volume:
“Ottobre-novembre 1917, dodicesima battaglia dell’Isonzo, disfatta di Caporetto. Di quel tragico momento sente l’eco il giovane ufficiale medico Filippo Petroselli, appena trasferito con il suo reparto a Bassano del Grappa. «Non dite – avverte – che il soldato italiano ha tradito.» E nelle sue memorie ammonisce: «Ricordatelo! La guerra non purifica. È una menzogna! La guerra è una melma che tutto copre e imputridisce». Già in Libia con gli alpini, Petroselli ama la «santa immagine della patria». Ma è intriso di spirito cristiano, e in lui amor di patria e pietà per il costo umano della Grande Guerra si confondono in una lettura critica degli eventi. Scritte nel 1920-21, le sue memorie antiretoriche, talvolta ironiche, talvolta cupe, sempre realistiche, aprono uno spaccato sul clima culturale italiano del travagliato secondo decennio del Novecento. Risorgimentale “riluttante”, formatosi in un ambiente familiare e sociale clericale, il primo conflitto mondiale è stato per Petroselli l’«inutile strage» di Benedetto XV”