Foligno, restauro della teca dedicata ai caduti

22 Gennaio 2020, pubblicato da

Restituzione, dopo i lavori di manutenzione e restauro, della Cappella Votiva dedicata ai Caduti di tutte le guerre nel Santuario della Madonna del Pianto, che funge da Pro-Cattedrale a seguito degli eventi sismici 2016-17.

E’ trascorso un cinquantennio dal 30 Aprile 1967, data in cui, per iniziativa della Sezione Anmig di Foligno, veniva inaugurata la Cappella Votiva. Sono 838 i nomi delle vittime di tutte le guerre e dei bombardamenti della seconda guerra mondiale che sono incisi all’interno della grande teca in cristallo al centro della Cappella.

Illustri personaggi folignati hanno concorso alla realizzazione di tale artistica opera come si legge nell’articolo La Cappella Votiva dei Caduti, pubblicato sulla Gazzetta di Foligno (a. 83°, 1967, n. 19).

LA CAPPELLA VOTIVA DEI CADUTI

OFFRE A DIO PERENNEMENTE L’olocausto dei fratelli migliori

I Santi antichi hanno spesso sulle mani il plastico della città protetta da presentare a Dio.

Anche nell’abside della nostra Cattedrale. S. Feliciano presenta alla fede la nostra città.

Ho ripensato a questa significativa raffigurazione, contemplando con occhio commosso la nuova cappella votiva eretta in S. Agostino in onore e suffragio di tutti i caduti.

C’è la Madonna che sorregge, Madre Suprema, il soldato morente, ma è la Chiesa stessa raffigurata nel classico sacello rimesso a nuovo e ridimensionato nelle sobrie linee essenziali, che offre a Dio quotidianamente in una continua preghiera i nostri fratelli migliori stretti come in un solo amplesso nella caratteristica teca luminosa, che ne perpetua i nomi.

La fusione dell’antico dai colori tecnicamente caldi, anche se elegantemente sobrio, col nuovo lineare e squadrato in un contrasto doloroso di bianco e nero, dà al monumento un senso di maestà e di perennità.

La grande vetrata che chiude come una siepe di spine il sacro recinto, serve a mantenere all’ambiente la preziosità del raccolto silenzio. E quando il Crocefisso messo a disposizione dall’Amministrazione comunale vi entrerà sovrano, il dolore umano apparirà in tutta la sua significazione di formazione delle coscienze e salvezza di vita.

Qui tutto parla del sacrificio compiuto, ma il Crocefisso ricorderà che nessun’altra memoria al mondo continuerà a mantenerlo valido, come quella che ogni giorno si rinnova sull’altare del santuario, sotto gli occhi della Madre che piange ancora oggi per le tristi cause di un’immolazione che l’Amore ha reso perenne.
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Fonte: Gazzetta di Foligno (a. 83°, 1967, n. 19)

I LAVORI PER LA TECA

A onore dei generosi contribuenti e a testimoniare con quanto slancio la città abbia risposto al fervido appello, riassumiamo alcuni dati, chiedendo venia, se incorressimo in qualche dimenticanza.

Progettista geniale è stato l’arch. Franco Antonelli, mentre il geom. Adelio Fiore, già noto esponente della Resistenza, ha dato la più ampia e generosa assistenza.

La vetrata artistica, offerta dalla Scuola Militare, e disegno del prof. Sergio Marini è stata eseguita dalla ditta Vitali, con serio intendimento d’arte.

La ditta del cav. Marino Bartoli, specializzatosi nella tecnica dei più moderni lavori in legno, ha restaurato con maestria la porta esterna, a cura dell’Azienda di Soggiorno.

La Targotecnica di Otello Censi ha curato gratuitamente l’incisione degli 838 nomi.

Gli operai delle Officine Locomotive sempre all’avanguardia di ogni iniziativa, hanno costruito la teca sotto la direzione del C.T. sig. Brufani.

I lavori di adattamento sono stati eseguiti dalla ditta Italo Settimi di Sterpete e per il marmo del pavimento gratuitamente da Angelo e Narciso Federici.

La Cassa di Risparmio ha offerto l’elettrificazione della Campana Maggiore, che ogni sera suonerà per i Caduti.

A tutti questi nomi va aggiunto quella della Confraternita della Madonna del Pianto, che ha messo a disposizione la cappella.

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Fonte: Gazzetta di Foligno (a. 83°, 1967 n. 19)

Per la cronaca aggiungeremo volentieri che la manifestazione dei Mutilati umbri è proseguita con un imponente corteo per le vie cittadine e una calda e piena Assemblea al Politeama Clarici, dove hanno parlato il cav. Pagliacci, il quale ha presentato l’opera qual è un richiamo all’amore e alla fratellanza, il sindaco Brinati, il prof. Gioacchino Nicoletti superdecorato, il quale ha parlato dell’Associazione Mutilati come di un fermento ideale e un esempio per tutti gli italiani.

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Fonte: Gazzetta di Foligno (a. 83°, 1967 n. 19)

Questa la brossura stampata in occasione del restauro