I cento anni dell’Anmig di Vasto celebrati con un convegno sulla II Guerra Mondiale
Sono stati celebrati con un convegno nell’auditorium del Polo liceale Pantini-Pudente i cento anni dalla fondazione del Fiduciariato di Vasto dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. Il Fiduciariato, rappresentato oggi da Alessio Ciffolilli, ha promosso, insieme alla Presidenza regionale guidata dal Gen. Carlo Palumbo, un convegno sulle vicende in Abruzzo e Molise della seconda guerra mondiale. In apertura di incontro è stato ricordato da Vincenzo Orlando, l’ammiraglio Piero Di Terlizzi, socio Anmi e collaboratore dell’Anmig. Ad allietare la mattinata la voce di Anna Maione, accompagnata da Giuseppe Femminilli alla fisarmonica e Nunzio De Palma alla chitarra e la corale di San Salvo diretta dal maestro Angelo Tristani. Dopo i saluti della dirigente del Polo Liceale, Anna Orsatti, Ciffolilli ha ricordato la nascita del sodalizio, negli anni del primo dopoguerra, su iniziativa di Pietro Suriani, grande invalido di guerra.
«Abbiamo voluto organizzare questo incontro, coinvolgendo gli studenti di tante scuole della città, perché i giovani possano conoscere i fatti della nostra storia». Giuseppe Galasso, presidente del Circolo Vastophil, ha poi annunciato un annullo speciale, dedicato all’Anmig Vasto, in occasione della manifestazione filatelica del prossimo settembre. Il presidente regionale Carlo Palumbo, nel suo messaggio di saluto, ha fatto un parallelo tra le guerre di ieri e le guerre di oggi. L’assessore alle politiche scolastiche di Vasto, Anna Bosco, ha concentrato l’attenzione sulla Costituzione italiana e sui valori che ancora oggi sono al centro della vita collettiva. Tre gli storici che hanno portato la loro testimonianza. Il professor Antonino Orlando ha ripercorso le vicende dell’estate del ’43 e l’avvio della campagna d’Italia, soffermandosi sul ruolo dell’Abruzzo. Sul Gran Sasso fu confinato Mussolini, il re Vittorio Emanuele III si imbarcò da Ortona dopo l’8 settembre. Centrale, nella vicenda bellica, furono le battaglie sulla linea Gustav, in Abruzzo nacquero le prime formazioni della Resistenza. Ha poi ricordato la figura di Giuseppe Dosi, fondatore dell’Interpol italiana, che, dal ’36 al ’38 fu nominato Commissario Prefettizio a Vasto, Gissi e Roccaspinalveti. Gli anni 1943 e 1944 sono stati al centro dell’intervento del professor Giovanni Artese. Dai bombardamenti dell’estate ’43, che anticiparono i combattimenti a terra, alle vicende che interessarono tanti comuni dell’Abruzzo in cui si svolsero eventi cruciali per le sorti del conflitto. Ricordate anche le tante vittime civili pagate dal territorio, oltre 400, tra cui i 109 morti del bombardamento di Cupello. A concludere il professor Davide Aquilano che ha presentato alcune delle tracce di archeologia della guerra ancora presenti e visibili sul territorio. Tra questi, alcune scritte ancora visibili su palazzi di Vasto, i segni dei colpi di artiglieria sulla facciata della chiesa di San Giuseppe a San Salvo, il bunker a Punta Penna dove, sulle pareti, sono ancora presenti i disegni dei combattenti che arrivavano dalla terra che poi divenne il Pakistan. Aquilano ha illustrato anche una serie di reperti, conservati al museo di Monteodorisio, derivanti da una buca dove i militari, prima di lasciare il territorio del Vastese, seppellirono, come in una discarica, i loro rifiuti.
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