Il III Congresso Straordinario Anmig
Come fu per il primo Congresso nazionale Anmig, la massima assise associativa è tornata a riunirsi A Roma. Nel 1918 fu la sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio ad ospitare i delegati convenuti da tutta Italia, nel 2016 è stato l’Auditorium della Casa Madre ( come anche un anno dopo l’inaugurazione del palazzo nel 1929, e poi negli anni 1932, 1935 e 1937) a fare da altrettanto degna cornice al III Congresso Straordinario Anmig.
Questo Congresso straordinario segue quelli di Portoferraio del 1969 e di Rimini del 1979 il primo indetto in ossequio al voto espresso dal Congresso di Milano che aveva riconosciuto la necessità di rivedere l’organizzazione dell’Associazione con la istituzione delle circoscrizioni territoriali ed il secondo resosi necessario per i sostanziali cambiamenti che l’Anmig stava affrontando. Restituita, dopo lunghe lotte, all’Associazione la sua originaria natura giuridica di Ente Morale di Diritto Privato, il Comitato Centrale convocò per giugno del 1979 un Congresso Nazionale Straordinario per l’esame e l’approvazione della nuova carta statutaria.
E’ un nuovo Statuto fedele alla tradizione, idoneo ai compiti e adeguato ai tempi (altri importanti avvenimenti di quel Congresso che riscuotono gli unanimi consensi dei delegati riguardano l’avvenuta costituzione della Confederazione fra le Associazioni Combattentistiche Italiane e la decisione di organizzare a Roma un Incontro Mondiale degli ex Combattenti, mutilati, resistenti e vittime della guerra sul disarmo e la pace).
E proprio una attenta revisione dello statuto è stato il motivo che ha portato alla celebrazione di un III Congresso straordinario in ottemperanza al mandato conferito dal XXXIII Congresso nazionale di Montesilvano.
Una Commissione di studio ha prodotto una ipotesi di modifica allo statuto per adeguare la nostra Carta statutaria alle mutate esigenze dell’Associazione.
Tale lavoro, che ha potuto contare anche sul notevole contributo della periferia, è stato sottoposto al parere del Comitato Centrale, il quale nella seduta del 27 aprile scorso, modificando l’art.13, ha restituito al Congresso nazionale, massima espressione dell’Anmig, la facoltà di apportare variazioni allo statuto sociale.
Al III Congresso straordinario hanno partecipato delegati dalla gran parte delle sezioni Anmig d’Italia, un salone monumentale gremito ha cantato a gran voce l’inno nazionale per poi raccogliersi nell’ascolto della preghiera del mutilato letta dal Vicepresidente nazionale dott. Michele Montagano.
Data lettura del messaggio inviato dal Sottosegretario di Stato alla Difesa On. Domenico Rossi (che pubblichiamo integralmente a questo link), ha portato il proprio saluto l’ambasciatore Onu Siro Polo Paolecchia Da Ponte conferendo, poi, al Presidente nazionale prof. Claudio Betti, al componente la Direzione nazionale comm. Vittorio Robusto ed al Presidente della sezione di Pinerolo dott. Stefano Drago, il certificato di socio onorario della Marco Polo Society.
L’ambasciatore Onu, rivolgendosi ad un auditorio di giovani e meno giovani, ha sottolineato: essere giovani non è fatto anagrafico, significa conservare l’amore per i pensieri luminosi, per il nuovo ed il senso dell’avventura. “Si resta giovani finchè il cuore sa ricevere i messaggi di bellezza, di audacia, di coraggio, di grandezza e di forza che gli giunono dall’universo, dalla società”.
“Mio padre portava sempre all’occhiello della sua giacca soltanto il distintivo di invalido di guerra della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. – Ha continuato l’Ambasciatore – Come alpino aveva combattuto perchè l’Italia fosse libera di disporre del proprio destino e soprattutto di vivere in pace il proprio futuro. Anche io porto il disintivo dell’Anmig per le stesse ragioni”.
Approvata la composizione della Commissione verifica poteri, si è insediato il tavolo di presidenza del III Congresso straordinario così composto: Presidente Nazionale prof. Claudio Betti, Vice Presidenti nazionali dott. Michele Montagano e dott. Giuseppe Pagnoni, componenti la Direzione nazionale dott. Piergiorgio Busato, dott. Mario De Cesare, dott. Massimo Fugazza, cav. Dino Gerini, dott. Vito Parrinello e signora Mariella Poli.
Nel vivo dei lavori si è entrati con la circostanziata relazione del Presidente nazionale lungamente applaudita e che riportiamo integralmente qui.
“Ho voluto aprire la mia relazione ricordando i valori fondanti della nostra Associazione per richiamare i delegati presenti a quello spirito che per un secolo è stato la guida del Sodalizio. I principi etico-morali rappresentano la strada maestra, dalla quale, non possiamo derogare. L’Associazione,insieme con la Confederazione Italiana, è e deve continuare ad essere soggetto di testimonianza viva per educare alla Pace, alla solidarietà, all’accoglienza le nuove generazioni. Lavoriamo assieme alle Associazioni consorelle per la difesa dei comuni valori patriottici e ideali, della democrazia e della pace.
Il futuro di Associazioni come la nostra è legato non ai beni materiali, ma al messaggio culturale – direi – profondamente morale, che riesce ad affermare nella società” ha affermato, tra l’altro, il Presidente Betti prima di cedere la parola al componente la Direzione Nazionale Dino Gerini il quale, in qualità di Referente della Commissione studio e revisione dello Statuto sociale, composta anche dal dott. Giuseppe Pagnoni, dall’avv. Nicola Bufi, dal dott. Pierluigi Riello e dall’avv. Luigi Ernesto Zanoni, ha dato lettura della relazione sul lavoro svolto nell’anno trascorso dall’ultima assise nazionale.
Teresa Montaruli, funzionaria del Comitato centrale, ha letto le modifiche apportate ai singoli articoli dando così vita al dibattito congressuale in vista delle votazioni finali.
Numerosi i delegati che si sono susseguiti al podio degli interventi, molte le proposte ed animata la discussione. Vecchi e nuovi soci hanno richiamato l’attenzione dell’uditorio sia su specifici articoli sia su temi più ampi riguardanti il Sodalizio.
Una breve interruzione per il pranzo allestito nella bella biblioteca ex Onig che occupa i locali sottostanti il salone delle adunate e poi i lavori congressuali hanno ripreso con ulteriori interventi di delegati e l’ingresso in sala della notaio Francesca Romana Perrini per le operazioni di voto sul rinnovato statuto.
Si è proceduto per alzata di mano conteggiando i voti espressi da ogni singolo delegato, addivenendo, in fine, all’approvazione di tutte le variazioni proposte.
Verso le 18 del pomeriggio si è quindi chiuso il III Congresso straordinario dell’Associazione nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra con l’augurio del Presidente Claudio Betti che partecipazione e trasparenza continuino ad informare l’operato dell’Associazione ad ogni livello. “Siamo una famiglia, e siamo nati in un certo modo, per cui l’unità e l’armonia sono la nostra priorità” ha concluso il Presidente nazionale dell’Anmig.