Il ricordo di una famiglia di Foligno tra le vittime di Stazzema
FOLIGNO – La Sezione Anmig di Foligno con la presidente Fiorella Agneletti, il 12 agosto in occasione delle commemorazioni dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, ha ricordato la famiglia di Foligno che perse la vita in quella tragica giornata. La vicenda è stata ricordata condividendo una ricostruzione degli eventi curata dal giornalista Roberto Testa, per anni responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Foligno.
Eccidio di S.Anna di Stazzema. Il 12 agosto 1944 furono trucidate 560 persone, tra cui un’intera famiglia di Foligno (madre e i suoi 8 figli).
Il popolo italiano e l’umanità intera non dovranno mai dimenticare la strage compiuta il 12 agosto 1944, da criminali nazisti e fascisti nel paesino dell’appennino toscano di S.Anna di Stazzema dove furono trucidate 560 persone, in gran parte donne e anziani, tra cui 130 bambini. A S.Anna di Stazzema, quel giorno fu massacrata anche l’intera famiglia Tucci, originaria di Foligno: la signora Bianca (39 anni) e i suoi 8 figli, Anna Maria (16 anni), Luciana (15 anni), Eros (13 anni), Feliciano (10 anni), Grazia (8 anni), Franca (5 anni), (Carla 3 anni) e Maria (di soli 3 mesi). Rimase soltanto il padre, Antonio Tucci, ufficiale di marina, di stanza a Livorno, che aveva creduto di portare in salvo la propria famiglia a S.Anna di Stazzema, lontano dai pericoli della guerra. Come poteva immaginare il signor Tucci che un’orda di criminali nazisti, appartenenti al 16° Panzergrenedier Division “Reichfuhrer SS”, guidati da altri criminali italiani della 36^ Brigata “Mussolini”, avrebbero compiuto il totale massacro degli sfollati (donne, anziani e bambini) di S.Anna, senza alcun giustificato motivo l’eccidio di Stazzema è rimasto completamente impunito, anche se le varie corti giudiziarie italiane ed europee lo hanno considerato come “atto terroristico premeditato”.
Il comune di Foligno ha intitolato una via alla famiglia Tucci ed ogni anno, il 12 agosto, una sua delegazione si reca a S. Anna di Stazzema per commemorare le vittime innocenti di quella inqualificabile strage. I colpevoli, nazisti e fascisti, sono rimasti impuniti, nonostante i ripetuti processi. Per questa ingiustificata impunità ci sono state irresponsabili connivenze, anch’esse impunite. E allora affidiamo questa tragica vicenda alle nostre coscienze e alla memoria storica, che sapranno non dimenticare, perché, come ci ricorda Virgilio nell’Eneide “memenisse iuvabit”, cioè “sarà bene non dimenticare”.
Roberto Testa