La grande guerra nella memoria collettiva a Piacenza
Per il centenario del primo conflitto mondiale, che ha segnato la nascita dell’Associazione, su suggerimento dell’ANMIG piacentina, e in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Piacenza, è stato realizzato un percorso della memoria e della testimonianza, per le vie cittadine, che prevede la visita alla lapide dei caduti in Palazzo Gotico, alla Casa del Mutilato, al monumento ai Pontieri e al Famedio del cimitero urbano.
Questo percorso urbano della memoria è stato presentato alla cittadinanza in occasione della XI giornata del trekking urbano.
Le guide del percorso urbano, l’insegnante Emanuela Penna e il Presidente della Sezione ANMIG Angelmario Rebecchi, hanno condiviso, con i numerosi partecipanti all’evento, la soddisfazione di apprezzare alcune emergenze storico artistiche poco conosciute e di accedere a monumenti cittadini solitamente non aperti al pubblico. L’itinerario proposto, con la visita ad edifici e monumenti commissionati ad affermati artisti e architetti dell’epoca, consente la lettura della grande guerra attraverso i luoghi che ricordano i caduti, indicati alla memoria collettiva come eroi e custodi della patria.
L’itinerario, che si snoda nel centro storico, inizia dalla piazza principale dove, nel monumento simbolo cittadino, il Gotico, una lapide voluta dalla pietà della cittadinanza, nel 1919, ricorda i caduti.
La seconda tappa del percorso prevede la visita alla Casa del Mutilato che, come un sacrario-mausoleo, domina la piazza intitolata alla medaglia d’oro Alessandro Casali. Questo edificio fu realizzato, nel 1938, su progetto dell’architetto piacentino Alfredo Soressi, socio della Sezione per le ferite riportate sul Monte Grappa, quale sede dell’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra. La Casa del Mutilato fu pensata come tempio votivo e sacrario commemorativo dove celebrare il nuovo culto laico della “virtù del sacrifico” e dell’amore inestinguibile per la patria. I committenti, i mutilati della Grande Guerra, orgogliosi e coscienti del loro ruolo sociale, con questo edificio, si autoraffigurano come simbolo positivo della storia recente della Nazione e si propongono al paese come membri della Famiglia del Sacrificio.
Proseguendo verso il fiume Po si raggiunge l’ingresso nord della città dove si erge imponente il grandioso monumento al Pontiere d’Italia, che ricorda i 60.000 pontieri caduti nel corso del conflitto.
Uscendo dal percorso urbano si raggiunge il cimitero cittadino dove, all’interno del Famedio, arricchito da numerose opere d’arte di artisti locali, sono custoditi i resti di 1342 caduti piacentini.
I partecipantgi al Trekking urbano sostano nei locali della “Casa del Mutilato”, sede della Sezione ANMIG dal 1938