La Sezione di Macerata a Mauthausen – Gusen

14 Settembre 2024, pubblicato da

La sezione di Macerata ha compiuto dal 6 all’8 settembre 2024 il viaggio della Memoria al campo di Concentramento di Mauthausen – Gusen. Quest’anno si è scelta questa meta perché il 2025 sarà l’ ottantesimo Anniversario della liberazione del campo da parte del 41º Squadrone di ricognizione dell’11ª Divisione corazzata statunitense. Fu il primo campo di concentramento tedesco stabilito al di fuori del Terzo Reich aperto dal 1938. Nel campo furono internati: socialisti, comunisti, omosessuali, Testimoni di Geova, Rom, tedeschi oppositori al Regime nazista ed ebrei. Uomini di 28 nazionalità. Il Comandante del campo Ziereis addestra le sue guardie a un comportamento disumano, emanando direttive più dure di quelle ufficiali, incita a torturare, e sevizia lui stesso, premia con medaglie, promozioni e licenze le SS che si sono distinte per la loro crudeltà.  Dal marzo 1940 Ziereis viene affiancato dal vicecomandante, Georg Bachmayer, che instaurò un regime ancora più brutale. Godeva nell’infliggere personalmente torture e morte, aveva due mastini napoletani addestrati a sbranare i prigionieri al suo comando, una morte chiamata “il bacio del cane”. Mauthausen funzionò come campo di sterminio, come “fabbrica della morte” che portò in pochi anni, a una cifra accertata di circa 128.000 vittime. Più che un viaggio si può ben dire che è stato un vero e proprio pellegrinaggio nell’orrore, dove la parola ammutolisce. Già all’ingresso della piazza dell’appello si percepisce il grumo di violenza e disperazione dove i deportati conobbero il martirio della prigionia nazista, la morte per stenti, l’orrore delle camere a gas e dei forni crematori. Il sistematico e deliberato sterminio attraverso la fame, le malattie, l’assassinio di massa a Mauthausen si coniugò anche alla brutalità delle condizioni in cui i deportati erano costretti a lavorare come schiavi nella cava di granito e nelle industrie del territorio. Le vittime di Mauthausen cominciarono ad essere cremate a Steyr, la cittadina dove siamo stati per i pernottamenti. A Steyr come ad Ebsee e a Gusen furono edificati i sottocampi di Mauthausen. Dalle pietre grigie con cui è stato costruito sembrano ancora giungere le grida di dolore e i lamenti così come dalle camere a gas e dai forni crematori. L’altro orrore indicibile lo abbiamo visto a Gusen con la sua scalinata della morte, fu il campo con condizioni di vita durissime.

Con i soci e il Presidente di Falconara Claudio Astolfi hanno partecipato anche due studentesse di scuole di secondo grado: Veronica Ritani e Margherita Paolucci. Le due ragazze hanno deposto una corona d’alloro a Mauthausen e un’altra a Gusen in memoria delle vittime italiane mentre il segretario della Sezione Valter Monachesi leggeva la Preghiera del Mutilato. Tutti i partecipanti sono rimasti commossi e impressionati dai locali dove si sono compiute torture terribili e in particolare dalle stanze del gas e soprattutto dai forni crematori, dove sembrava di sentire ancora le urla strazianti dei prigionieri. Le due giovani studentesse hanno poi dichiarato: “È stata un’esperienza molto toccante che ha reso reale quanto studiato sui libri di scuola e che ci ha profondamente toccato il cuore e turbato”. Il viaggio poi dopo Linz è terminato con la visita a Salisburgo sulle note di Mozart e quindi il ritorno verso casa con la consapevolezza che quell’orrore deve ricordarci i valori della pace, della democrazia e della libertà.

Daniela Meschini