L’ANMIG di Reggio Calabria ricorda il 3 settembre 1943
Settembre 1943 e la guerra dopo la fine della guerra: dallo sbarco a Reggio all’eccidio di Rizziconi e alla battaglia dello Zìllastro. Il frangente drammatico e complesso dell’Armistizio firmato 80 anni fa e la storia scritta anche tra il mare e l’Aspromonte
Era il settembre 1943. Con l’operazione Baytown e lo sbarco a Reggio Calabria, gli Alleati, in particolare le truppe anglo canadesi approdate nella città dello Stretto, risalivano l’Italia. Già dall’inizio dell’anno anche pesanti bombardamenti avevano interessato anche Reggio. Erano i giorni dell’Armistizio, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Risalivano la penisola italiana in cui la fine di quel conflitto fu in Italia in realtà preludio di un’altra guerra. Era quella contro i tedeschi, da un giorno all’altro divenuti nemici e occupanti, e contro i repubblichini della nascente Repubblica Sociale di Mussolini. In questo momento iniziava a nascere la Resistenza.
Gli sbarchi e la risalita dell’Italia
«Con lo sbarco anglo canadese a Reggio si accende la volontà popolare di democrazia e nasce la Resistenza, preludio della Repubblica. Inizia dalla Sicilia e poi dalla Calabria la risalita dell’Italia. Un movimento supportato anche dagli altri sbarchi avvenuti a distanza di pochi giorni a Salerno e a Taranto. Intanto veniva firmato l’Armistizio che per l’Italia non aveva segnato la fine della guerra ma solo l’inizio di un’altra che sarebbe finita il 25 aprile 1945, con la Liberazione dal nazifascismo». Questo il racconto di Pasquale Martinello, presidente di Calabria in armi, già generale di divisione esercito Italiano, originario di Melito e oggi residente a Soverato. «Dopo l’8 settembre, inizia per gli italiani che scelgono di non arrendersi ai tedeschi, nel frattempo diventati nemici con l’intenzione di occupare l’Italia, la terribile esperienza dell’internamento militare. Hitler non riconosce, come da convenzione di Ginevra, gli italiani prigionieri di guerra. Crea una categoria ad hoc di internati militati così da non dover riconoscere alcuna tutela e poterli maltrattare e sfruttare», ha sottolineato ancora l’ex generale Pasquale Martinello.
L’incontro e la memoria
La guerra in Italia finì, dunque, quasi due anni dopo con la Liberazione dal nazifascismo, il 25 aprile 1945. Un cammino iniziato anche da Reggio Calabria nel settembre di 80 anni fa e che le delegazioni reggine dei Mutilati e invalidi di guerra (Animg) e degli Ufficiali in congedo d’Italia (Unuci) e gli Amici del Museo hanno voluto ricordare con una iniziativa ad hoc. L’incontro ha avuto luogo sede reggina dell’Animg. «L’iniziativa congiunta ha avuto lo scopo di ricordare a chi non c’era che con lo sbarco a Reggio Calabria iniziò l’attacco degli Alleati alla fortezza nazifascista, prodromo della democrazia nel nostro Paese». Lo ha sottolineato Franco Arillotta, presidente dell’associazione Amici del Museo. «Alle giovani generazioni vogliamo tramandare che l’episodio del 3 settembre 1943 a Reggio Calabria fu una tappa importante per la nascita dell’Italia sempre più libera e generosa», ha evidenziato Nicola Pavone, presidente di Unuci Reggio Calabria. «Da quello sbarco sulle spiagge reggine è iniziato un percorso di liberazione del nostro Paese. Dobbiamo tanto a chi ha combattuto e si è sacrificato per la libertà di cui oggi godiamo», ha spiegato Rossella Ravenda, segretaria dell’Anmig Reggio Calabria. La sede di Anmig lo scorso maggio aveva ospitato anche il ricordo dei bombardamenti del 1943. Bombardamenti segnarono pagine particolarmente rovinose non solo a Reggio Calabria ma anche a Cittanova, il 20 febbraio, dove le vittime furono circa 150 e tra loro anche bambini molto piccoli, e a Condofuri marina dove il 15 agosto si consumò la strage ferroviaria, in cui persero la vita oltre 1000 soldati.
Rizziconi, 6 settembre 1943
I giorni successivi agli sbarchi furono duri per l’Italia che i tedeschi non erano intenzionati a lasciare libera e in mano agli Alleati. Costoro, erano sbarcati proprio per contrastare l’avanzata di Hitler e vanificare le sue mire. Furono tempi assai difficili, scanditi da nuovi combattimenti e bombardamenti che ebbero come teatro anche la Calabria, il reggino e l’Aspromonte. Le truppe naziste, firmato l’Armistizio, si ritirarono infatti nell’entroterra. La Divisione 29 Panzergrenadier era schierata in piccoli contingenti sullo Stretto e in Aspromonte (15° Reggimento) e il 71° Reggimento era schierato a semicerchio a difesa della Piana di Gioia. Le ostilità dilaganti, seguite all’armistizio e alla fine della guerra, avevano convinto i tedeschi che gli inglesi fossero già giunti anche nel paese nel cuore della Piana di Gioia Tauro. Forse fu quella percezione a scatenare una violenta reazione. Questa è la cornice in cui maturò l’eccidio di Rizziconi consumatosi il 6 settembre 1943. Diciassette persone, morirono per mano tedesca e oltre venti rimasero ferite in quella che è rimasta una strage impunita.
Zìllastro, 8 settembre 1943
Soltanto due giorni dopo, tra la notte e l’alba dell’8 settembre 1943, la storia si compie in una zona denominata Piano dello Zillastro, posta tra i comuni di Oppido Mamertina e Platì, nel reggino. Il capitano Gianfranco Conati, alla guida dell’Ottavo Battaglione Paracadutisti del 185° Reggimento della Divisione Nembo, composto da circa 400 giovani uomini, dopo un primo scontro con i canadesi superiori numericamente, aveva iniziato ad attraversare l’Aspromonte. L’obiettivo era quello di ricongiungersi con il Comando di Reggimento. Intraprese, così, una durissima marcia attraverso le impervie montagne dell’Aspromonte, con pochi vettovagliamenti, minacciati dalla vicinanza degli anglo-canadesi, e sotto una pioggia incessante. Sostarono nel Piano dello Zillastro, ignari che analoga scelta fosse stata compiuta anche dai Canadesi. Ma ignari anche dell’armistizio firmato in segreto il 3 settembre ma ufficializzato l’8, che decretava la fine delle ostilità. I paracadutisti dell’esercito regio non si sottrassero da una battaglia violenta e impari per numero di uomini e mezzi, contro i reggimenti canadesi Edmonton e Nuova Scozia. Quella risulta essere l’ultima battaglia combattuta sul suolo dell’Italia meridionale tra un reparto del Regio Esercito e forze Anglo-Americane prima della ufficializzazione dell’armistizio.
Anna Foti – 9 Settembre 2023. Fonte: Il Reggino.it (Qui al link il video dell’evento: https://www.ilreggino.it/societa/2023/09/09/settembre-1943-e-la-guerra-dopo-la-fine-della-guerra-dallo-sbarco-a-reggio-alleccidio-di-rizziconi-e-alla-battaglia-dello-zillastro/).