L’Anmig ha celebrato gli 80 anni della Liberazione di Macerata

4 Luglio 2024, pubblicato da

Organizzata dall’ANMIG di Macerata in collaborazione con il Centro Studi Carlo Balelli, Casa della Memoria di Urbisaglia, Istituto Storico di Macerata, Obiettivo sul Fronte e Regione Marche, la mostra è stata inaugurata il 26 Giugno nella Sala Sbriccoli della CASB dell’Università di Macerata in Piazza Oberdan, 4.  La mostra dal titolo “La Liberazione nelle Foto di Balelli” è una esposizione che ha rappresentato un’opportunità data alla città per rivivere un momento della storia locale attraverso gli scatti del grande fotografo di guerra Carlo Balelli. Foto che catturano l’atmosfera e le emozioni di quei giorni straordinari che portarono il vento della libertà. La Presidente Gilda Coacci ha ringraziato tutti i presenti e coloro che hanno aderito all’iniziativa proposta. Interventi di Francesco Rocchetti Presidente Provinciale dell’Anpi e di Annalisa Cegna per l’Istituto storico della Resistenza. Interviene poi Daniela Meschini che ha portato i saluti del Presidente Nazionale Claudio Betti e ha raccontato brevemente gli avvenimenti di quei giorni quando nella notte del 29 giugno i tedeschi iniziarono il ripiegamento dalla Linea Freida, abbandonando le posizioni tenute per oltre dieci giorni lungo il corso del fiume Chienti per portarsi verso nord su altre linee difensive. Il 30 giugno 1944 la città di Macerata venne liberata. Alle 11,30 il gruppo Niccolò comandato da Augusto Pantanetti, (futuro Presidente della Sezione Anmig di Macerata dopo esserne stato per tanti anni anche Vicepresidente) entra in Corso Cavour e nel primo pomeriggio arriveranno i reparti di paracadutisti della Nembo e avanguardie del II° Corpo d’armata polacco: Macerata è Libera. I giorni della vigilia della liberazione furono tormentati e molto tesi: da un lato si intravedeva la fine del potere nazifascista, ma dall’altro le truppe tedesche in ritirata lasciavano dietro di sé distruzione, vandalismi e violenze e tanti maceratesi cercarono rifugio fuori città. La popolazione da Corso Cavour a Piazza della Libertà incredula festeggiava, si respirava un clima di esaltazione e di rinascita. La conclusione è stata di Emanuela Balelli, figlia del grande fotografo, che ha spiegato il valore storico della fotografia e in particolare dell’opera di Carlo Balelli.

Daniela Meschini