Laterza, intitolazione al carabiniere partigiano Angelo Varegliano

23 Luglio 2018, pubblicato da

Il Direttivo dell’ Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra- Sezione Provinciale  di Taranto, ha commemorato il Carabiniere Partigiano “ANGELO VAREGLIANO” (1915-1996) del valoroso ed eroico Gruppo di Combattimento Carabinieri Regi “CREMONA”. Punta più avanzata di tutta l’armata nella Resistenza e Guerra di Liberazione.

La cerimonia di intitolazione del BELVEDERE  al  Carabiniere Partigiano ANGELO VAREGLIANO, già mutilato di parte della pianta dei piedi per congelamento, durante la battaglia del 27 febbraio 1944, sul fronte Greco-albanese, si è tenuta nel suo paese natio, Laterza, in provincia di Taranto. Preceduta  da una conferenza nella Sala Convegni “La Cavallerizza”. Il Sindaco, dottor Gianfranco Lopane, ha salutato i convenuti spiegando che il Belvedere, è uno scrigno di biodiversità perché si affaccia sulla Gravina e di criticità perché rifugio ai briganti che si opponevano ai Savoia. Varegliano Angelo, Carabiniere Partigiano è un esempio di amor patrio.

Il Generale, dottor Giovanni Cataldo, Comandante della Legione Carabinieri Puglia, ha evidenziato come le divisioni politiche furono accantonate per l’unità della Resistenza e che i diritti e i doveri sono tra loro in reciprocità. Il presidente dell’A.N.M.I.G. Regione Puglia, avvocato Nicola Bufi, ha letto il messaggio del Presidente Nazionale prof. Claudio Betti a sostegno della memoria, valore culturale e sociale della Resistenza, elemento fondante della nostra Repubblica. Ha aggiunto che il sodalizio è una sentinella per i valori di libertà, democrazia  e pace. Il dottor Mauro Morea, Presidente della Sezione Provinciale  di Taranto, tali  valori li ha condivisi pienamente.

Tra i convenuti  S. E. il Prefetto Donato Giovanni Cafagna il vice questore dottor Francesco Salmeri, il Colonnello Andrea Intermite Comandante Provinciale Carabinieri, il Luogotenente Ispettore Giuseppe Rametta del Comando di Castellaneta,  il Maresciallo Dario Baglivo Comandante della Stazione di Laterza. A seguire l’appassionata Conferenza tenuta dalla Cav. Prof. ssa Raffaela Bongermino dirigente della Sez. Prov. A.N.M.I.G. di Taranto. Ha delineato il profilo storico – patriottico del Carabiniere Partigiano Angelo Varegliano considerandolo “simbolo della eroica truppa” durante le sanguinose battaglie della Resistenza e della Guerra di Liberazione. Egli ha voluto riscattare la libertà perduta e la dignità della persona umana che il nazismo aveva represso, impegnandosi con l’ardore delle sue forze giovanili a liberare la Patria dall’esercito tedesco occupante.

Moderatrice del Convegno la dott.ssa Rosa Natile vice Presidente Sezione A.N.C.R. di Laterza. Alla consolle la studentessa universitaria consigliere  del Direttivo A.N.M.I.G., Marianna Clemente, nel mostrare in slide il volto giovanile in divisa da Carabiniere del Nostro e i luoghi dei combattimenti. A dare un tocco finale per uno stacco, il tenore Nicola Malagnini con voce intensa ha cantato, tra l’altro,  “Nessun dorma” dalla celeberrima aria della Turandot di Giacomo Puccini.

Nell’evidenziare i momenti critici del dopo Armistizio, la relatrice Bongermino, ha riferito della lunga striscia di sangue che bagnò quasi tutti i paesi dal Nord al Sud dell’Italia. Grande la desolazione provata nel constatare che la storiografia ufficiale aveva ignorato le rappresaglie e gli eccidi subiti dal Meridione durante l’occupazione tedesca. La Germania intorno agli anni ’70 del ‘900 ha finalmente aperto gli armadi degli archivi nazifascisti. Molti ricercatori hanno potuto compulsare i documenti dando il proprio contributo alla stesura dell’Atlante Storico Internazionale delle Stragi Naziste.

La disfatta della Guerra Imperialistica e la conseguente crisi economica produsse l’esasperazione di gran parte della popolazione italiana. Il Sud fu occupato dall’esercito tedesco. Reggente il governo monarchico con il re Vittorio Emanuele III dopo l’Armistizio. Nel Nord, Hitler con Mussolini diedero vita alla Repubblica Sociale. Dal settembre 1943 al  maggio 1945 si sviluppò la Resistenza che diede vita alla Guerra Civile nel Settentrione. Nel Meridione si dovrebbe parlare più di patriottismo. A catena le città del Sud si ribellarono ai tedeschi che occupavano tutti gli edifici pubblici: gli uffici postali, gli impianti radiofonici e telegrafici, le stazioni ferroviarie e le sedi giornalistiche i depositi dei viveri e delle armi.

A Milano, l’appello radiofonico del CLNAI viene letto, il 25 aprile 1945, dal futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini. I tedeschi di fronte al dilemma: “Arrendersi o perire” dichiarano la resa. In conseguenza , nel maggio 1949 De Gasperi presentava al Parlamento la legge n. 260 che stabiliva giorno festivo per ogni anno il 25 aprile: data ormai acquisita. Ma la guerra continuò nel Nord-Est dell’Italia.

Il Gruppo di Combattimento  “Cremona”, di cui faceva parte il Carabiniere Partigiano Angelo Varegliano, si è distinto attraverso battaglie durissime, sia per sfondare le  linee di fortificazione tedesche che divisero l’Italia in due: la Gustav e la Gotica, che per le ultime sanguinose resistenze nel Veneto. Il Comandante del V Corpo d’Armata britannico lodava il comando e la realizzazione dei piani operativi che rendono  fieri i soldati nell’aver servito il Gruppo di Combattimento “Cremona”. Anche il Comandante dell’8^ Armata britannica si congratulava per l’azione finale affermando: “Senza mezzi moderni ma solamente con mezzi di circostanza avete saputo passare il Po, l’Adige, il Brenta e numerosi canali. Avete issato la bandiera italiana in Piazza S. Marco a Venezia. Grazie alla ferrea volontà dei capi e allo spirito di sacrificio dei gregari”.

Nel Friuli- Venezia Giulia, il 1° maggio 1945, le ultime città liberate dai Nostri furono Udine e Trieste. I tedeschi alle ore 14 del giorno seguente firmarono la resa incondizionata. La relatrice  pone fine alla Conferenza considerando le costanti prove di valore e di patriottismo  dei 204 anni dell’Arma dei Carabinieri che formano il patrimonio spirituale e morale, non solo della Benemerita ma di tutta la Nazione.

Il dottor Giuseppe Stea Presidente Provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha tratto le conclusioni: ha sostenuto che la Resistenza fu una scelta drammatica perché metteva in pericolo la vita, ma fu una scelta bella perché si combatteva per la libertà e per il bene comune. Occorre recuperare la memoria per rinforzare le radici.

Poi tutti in piazza per scoprire la targa maiolicata dedicata all’eroe Carabiniere Partigiano. I laertini con i convenuti da altre città hanno potuto assistere al fascinoso e toccante spettacolo del “presenta d’armi”, del tricolore dispiegato, dell’Inno di Mameli con i Carabinieri in alta uniforme e molti ex sull’attenti a cantarlo. Il vicario della Diocesi di Castellaneta don Oronzo Marraffa ha officiato il rito  della benedizione. Il patriottismo non è morto. E’ attestato da questa importante iniziativa dalle Forze Armate, dalle Associazioni Combattentistiche, dai giornalisti e numerosi fotografi, dalla folla  dei convenuti.

La serata a Laterza si è concluso con la visita, nella Cavallerizza, di  un’interessante mostra dei cimeli appartenuti al  Maggiore Ugo De Carolis: Eroe caduto alle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944, insieme ad altri 11 Carabinieri del Fronte Clandestino di Liberazione. Si ringrazia il dottor Marco Arena per il prezioso prestito.

Raffaella Bongermino