Liberazione, la bandiera dell’Anmig alle cerimonie di Perugia
PERUGIA – E’ davanti alla lapide di Borgo XX Giugno che ricorda il sacrificio di nove giovani partigiani uccisi dai nazifascisti che tanti cittadini, insieme alle istituzioni, hanno festeggiato la Liberazione. Quella del 25 aprile «è una data spartiacque, un tassello fondante del nostro sentire civile», ha detto il sindaco Andrea Romizi (con lui il prefetto Claudio Sgaraglia e David Sassoli vicepresidente parlamento Europeo) nel suo intervento dal palco, di fronte al poligono di tiro, dove sono saliti anche Francesco Innamorati e Mirella Aloisio. «Il 25 aprile, per storia e per legge è festa nazionale e come tale va celebrato», ha detto in apertura il sindaco, che ha citato Aldo Capitini, Mario Grecchi e Primo Ciabatti parlando di quanto è stato fatto durante la guerra di Liberazione. «Quello sforzo, avviato oltre 70 anni fa, merita di essere rinnovato: non ci sono più le macerie prodotte dalle bombe, ma nel nostro sentimento civile c’è ancora molto da ricostruire». Poi parola a chi quei momenti li ha vissuti, come Innamorati e Aloisio, salutati con un lunghissimo applauso. Meno partecipate ma ugualmente pieni di significato gli altri due momenti delle celebrazioni, quello della deposizione di corone di alloro al cimitero monumentale e all’Ara Pacis di via Masi. Anche la le cerimonie si sono svolte alla presenza di un picchetto interforze e delle associazioni combattentistiche e d’arma della città. Fra le bandiere quella della Sezione Anmig di Perugia, con il presidente regionale Remo Gasperini a rappresentare l’associazione.