l’Isola degli Spinaroni, luogo simbolo della Resistenza ravennate

23 Luglio 2018, pubblicato da

Si è svolta il 16 giugno scorso l’escursione all’Isola degli Spinaroni di un nutrito gruppo di soci ed amici della sezione ravennate dell’ANMIG.

La piccola isola si trova nella suggestiva cornice della Piallassa di Ravenna ed è nota per essere stata la sede, dal settembre al dicembre 1944, del VI Distaccamento della Brigata Partigiana Garibaldi “Terzo Lori” e prende il nome dall’arbusto di “spinarone”, nome dialettale dell’olivello spinoso che fino agli anni ’60 la ricopriva pressoché interamente. Il sito, di alto valore ambientale e di notevole interesse storico, è legato alla battaglia per la liberazione della città, combattuta alla fine del 1944, allorché la compagine partigiana decise di costituire qui una base clandestina permanente.

La ricca vegetazione spontanea tra zone paludose e la coraggiosa complicità degli abitati vicini, poterono nascondere in queste zone alcune centinaia di combattenti riuniti nel Distaccamento di Valle (intitolato al caduto Lori, medaglia d’Oro al V.M.) fin dal mese di settembre del ’44. Da questa base partivano gli attacchi notturni ai convogli tedeschi in transito sulla strada statale 16 e ai depositi petroliferi costieri.
Armi e apparecchi radio, ricevuti tramite aviolanci, consentirono un’intensa attività di sabotaggio e di preziose segnalazioni al Comando alleato e portarono a precisi accordi di collaborazione verso la metà di novembre per un’avanzata dei Canadesi su Ravenna.
La mobilitazione partigiana raggiunse l’apice nei primissimi giorni di dicembre 1944, con oltre seicento partigiani e staffette mobilitati che da questa base guidarono la Battaglia delle Valli che il giorno 4 avrebbe consentito agli alleati di entrare facilmente a Ravenna per la definitiva liberazione.
Il gruppo dell’ANMIG di Ravenna, per la maggior parte composto da figli e nipoti degli invalidi di guerra, ha voluto così rendere omaggio alla resistenza ravennate e all’impegno dell’ANPI che, attraverso i suoi volontari, mantiene viva la memoria di quei giori drammatici.