Messaggio agli studenti di Massa in occasione del Giorno del Ricordo

11 Febbraio 2021, pubblicato da

Appello nel “Giorno del Ricordo” alle nuove generazioni, agli studenti perché non dimentichino  e perché non accadano mai più eventi storici di tale portata: sono trascorsi 74 anni da quando centinaia  di migliaia di italiani, abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, furono costretti a lasciare le loro case spezzando secoli di storia  e tradizioni.

Si è trattato di Italiani che per mantenere la cittadinanza hanno dovuto abbandonare le loro origini  e i  loro territori.

Tutti gli anni da quando con la legge del marzo 2004  il Parlamento ha riconosciuto il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo” l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, ha organizzato iniziative nelle scuole affinché gli studenti potessero apprendere quei tragici fatti storici sui quali per anni c’è stato silenzio.

Questo anno nello scenario della pandemia non sono consentite queste iniziative.

Per questo l’Associazione lancia l’appello agli studenti e alle scuole attraverso la stampa.

Sono trascorsi 74 anni dalla firma del Trattato di pace tra l’Italia e le potenze alleate, avvenuta il 10 Febbraio del 1947, una firma e un trattato che segneranno la tragedia delle popolazioni dell’Istria del Quarnaro e della Dalmazia.

Alle migliaia di uccisi, fatti scomparire nelle Foibe, si aggiunsero così i 350.000 profughi che preferirono abbandonare tutto con la speranza di trovare accoglienza nella nuova Italia e si ritrovarono bistrattati, vilipesi, accusati di essere fascisti non più dai “titini”, ma dagli stessi italiani che credevano fratelli.

E’ fondamentale che nelle scuole si ricordi l’umanità e la sofferenza di quelle persone che hanno vissuto quel male, quella tragedia, perché per troppi anni si è taciuta la verità sulle Foibe e sui profughi.

L’Italia non può e non deve dimenticare facciamo tesoro del passato per costruire un futuro dove violenza e odio siano un doloroso ricordo.

L’occupazione jugoslava, che a Trieste durò 45 giorni, fu causa non solo del fenomeno delle foibe ma anche delle deportazioni, di popolazioni inermi, nei campi di concentramento jugoslavi.

Nell’Istria, a Fiume e in Dalmazia, la repressione Jugoslava costrinse molte persone ad abbandonare le loro case. La popolazione italiana che apparteneva a quella regione fu quasi cancellata.

Non possiamo dimenticare e cancellare nulla; non le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del fascismo e della guerra, né quelle inflitte a migliaia e migliaia di italiani.

Ciascun paese ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo. L’Istituzione del Giorno del Ricordo vuole essere un modo per affrontare in maniera condivisa le cause e le responsabilità di quanto è accaduto, per superare tutte le barriere di odio, diversità e discriminazione.

L’Italia non può e non deve dimenticare, facciamo tesoro del passato per costruire un futuro dove la violenza e l’odio, siano un doloroso ricordo. Lo dobbiamo a noi stessi, ma sopratutto ai giovani verso i quali abbiamo il dovere di trasmettere la conoscenza della storia, se pure a tratti disumana e terrificante, affinché mantengano la memoria facendosi loro stessi testimoni e crescano nel rispetto assoluto e incondizionato della dignità umana.

Riportare alla luce la storia di questi luoghi, significa restituire verità alla storia.

IL PRESIDENTE ANMIG di MASSA

    Euro GERINI