Montereggio: restaurato il monumento ai caduti della Grande Guerra

13 Luglio 2015, pubblicato da

È stata una giornata estremamente piena e commovente, quella che si è svolta a Montereggio, nel comune di Mulazzo, Fiduciariato di Pontremoli, nel ricordo “della Grande Guerra”, organizzata dall’Associazione “Maestà di Montereggio”, alla quale la Sezione ANMIG di Aulla-Lunigiana ha dato il patrocinio.
L’Associazione ha visto molto impegnati sia il suo Presidente Dott. Giacomo Maucci che il suo collaboratore Dott. Massimiliano Nencioni, che si sono dedicati e impegnati al recupero delle Maestà e dei monumenti della zona, per riportarli all’antico splendore.
Il pomeriggio si è aperto con la messa in onore dei caduti, proseguendo poi con l’inaugurazione del restauro del monumento ai caduti della Grande Guerra, eretto nel 1921.
Un avvenimento che ha visto la presenza dei Labari, delle Associazioni d’Arma, dell’Associazione Mutilati Invalidi di guerra della Lunigiana e del mondo del volontariato locale.
Di fronte alla lapide marmorea con incisa una lista di giovani nomi, la Fiduciaria di Pontremoli, Sig.ra Giovanna Transitano con la bandiera della Sezione di Aulla ed il suo Presidente.
Tutti i presenti si sono accodati sottovoce alle parole del canto del “Coro di Filattiera”, intonando l’inno di Mameli, un omaggio commosso ai tanti eroi sconosciuti che pagarono con la vita il prezzo di una incomprensibile guerra.
La manifestazione si è conclusa, nella tradizione di Montereggio, il paese dei librai, con la presentazione del Libro “Un Fante Lassù” di Gino Cornali.
Il Dott. Giuliano Cavalli, dell’Associazione Manfredo Giuliani, ha introdotto la presentazione, parlando delle conseguenze economiche, sociali e antropologiche della guerra in Lunigiana. Successivamente il Prof. Giuliano Adorni, Presidente dell’Associazione Ricerche e Studi Lunigianesi, ha presentato il libro affrontando il tema del significato della guerra, del suo sacrificio vissuto con onore in nome di quella Patria che in quel doloroso e tragico avvenimento, finalmente acquistava un significato, unendo il nord e il sud in un unico fine comune: compiere il dovere a difesa del Tricolore.
L’intervento dei due studiosi è stato intramezzato da alcune canzoni degli alpini, eseguite dal “Coro di Filattiera” e dalla voce narrante di Patrizia Rossi, che ha letto alcune lettere dal fronte, il cui contenuto rappresentava uno spaccato della realtà locale del tempo.

Il Presidente della sezione
Cav. Dino Gerini