Per il 4 Novembre il Presidente Franchi ai soci di Lucca
Carissime Socie e carissimi Soci,
vi invio un affettuoso saluto e un forte abbraccio anche a nome di tutto il Consiglio Direttivo.
Questi sarebbero dovuti essere le giornate della nostra assemblea annuale, quella bella giornata conviviale di confronto e di amicizia che ha sempre avuto una grandissima partecipazione di soci e di ospiti.
Ci ho e ci abbiamo sperato veramente fino all’ultimo, ma purtroppo con la recrudescenza della pandemia e con numeri esponenziali di contagio, non è stato possibile organizzare il nostro abituale incontro, sia per le ultime disposizioni ministeriali e sia, soprattutto, per la vostra sicurezza sanitaria.
Stiamo vivendo tutti un periodo di grande tristezza e fatica, ma sono sicuro, e lo dobbiamo essere tutti, che usciremo da questa fase difficilissima con senso di responsabilità e con la forza di agire insieme.
Quella storia di forza e di speranza che i nostri padri e i nostri nonni ci hanno insegnato con passione e che ora più che mai abbiamo il dovere di tramandare alle future generazioni.
Dal CoronaVirus guariremo sicuramente grazie alla ricerca scientifica e grazie al lavoro dei medici, di tutto il personale sanitario e dei tanti volontari; ma se non continueremo ad essere uniti, solidali e responsabili e se i diritti e le libertà individuali prevarranno come unica etica, ci avvieremmo comunque su sentieri incerti e pericolosi che probabilmente ci condurranno verso nuove future crisi non solo sanitarie ma anche economiche.
Ricordo a tutti che tra poco andremo ad onorare, anche se in maniera diversa a causa dell’emergenza che stiamo affrontando, un giorno importante, una festa con un alto valore sacro che sviluppa un forte senso di appartenenza: è il 4 novembre, la festa delle forze armate, dell’unità nazionale, il giorno che ricorda l’Armistizio di Villa Giusti del 1918 che decretava la fine della Prima Guerra Mondiale, un conflitto spaventoso e crudele che costò al nostro paese oltre 650.000 militari caduti, un milione di feriti e 600.000 tra militari e dispersi.
In quelle trincee in cui il conflitto non conosceva la pietà, è nata l’Italia ed è nata anche la nostra Associazione in un ospedale militare di Milano nel 1917.
Proprio in momenti particolari e complessi come questo, in cui molti purtroppo sono stati colpiti negli affetti più cari e in cui tutti abbiamo vissuto e stiamo vivendo paure e angosce fino ad ora sconosciute, abbiamo il dovere di ricordare tutti coloro che con coraggio, valore e sacrificio sono caduti per servire il proprio paese, tutti coloro che 102 anni fa, tra cui tanti ragazzi arruolati di soli 18 anni, hanno permesso all’Italia di rialzarsi dopo il disastro di Caporetto e dopo quell’epica resistenza sul Piave.
Questa è la nostra storia, la storia di un paese, la storia di donne e di uomini che seppero soffrire con i suoi soldati, partecipando ad una grandiosa impresa collettiva.
In questo giorno dobbiamo anche riconoscere il valore ed il ruolo delle nostre forze armate, dell’arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, che con coraggio, impegno e professionalità sono sempre in prima linea per difendere la nostra libertà, la nostra democrazia e le nostre città per garantirci sempre protezione e sicurezza.
Forze armate che operano e che hanno da sempre operato per garantire la pace in regioni dilaniate da guerre e da terrorismo, pagando anche un prezzo molto alto di caduti e di feriti.
Ci ritroveremo presto, l’attività dell’Associazione anche in questi mesi è stata mantenuta e garantita sia a livello nazionale che locale, ma la cosa più importante e prioritaria sarà riprenderla insieme a tutti voi.
Abbiamo tanti progetti pronti sia culturali che sociali, ritorneremo a fare le nostre belle gite, i nostri viaggi della memoria e di riflessione nei tragici luoghi dell’olocausto e ritorneremo finalmente ad incontrarci, a darci la mano, a sorriderci, ad abbracciarci che sono le cose più belle e che mancano di più a tutti noi da troppo tempo.
Un abbraccio forte a voi e alle vostre famiglie.
Il Presidente Cavaliere Ufficiale
Gino Franchi