Perugia, il rancio della Grande Guerra protagonista alla mostra di Agraria
PERUGIA – Un’esposizione con la flora alpina che ha tappezzato gli scenari della prima guerra mondiale, l’esibizione del coro del club Alpino, ma anche e soprattutto un tuffo indietro nel tempo con la distribuzione del “rancio” con pane e acquavite. A fare da scenario la cornice del chiostro dell’abbazia di San Pietro, il complesso che ospita la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi, promotrice di una speciale commemorazione per i cento anni dalla fine della Grande Guerra.
L’evento, promosso il 5 novembre dall’Ateneo con il Cams che è il Centro d’Ateneo per i Musei Scientifici (c’era la professoressa Cristina Galassi che ne è direttrice ed ha portato il saluto del magnifico rettore Moriconi; al suo fianco il professor Marco Maovaz), ha visto la partecipazione di tante persone, fra cui le associazioni che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa che si è svolta proprio sotto la lapide che ricorda i gli allievi Caduti dell’istituto agrario.
Fra queste l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra di Perugia (rappresentata da alcuni soci fra cui la presidente Rita Bacoccoli ed il vice Fausto Rosati) con il progetto nazionale Pietre della Memoria (c’era il responsabile Remo Gasperini, presidente regionale Anmig), che fra le tante ha coinvolto nel suo censimento di lapidi e monumenti relativi a prima e seconda guerra mondiale anche quella presente nel chiostro dell’abbazia (fra i tanti c’era anche l’assessore alla Cultura Teresa Severini per il Comune) che ha fatto un grande salto all’indietro nel tempo con i suoni e sapori del primo grande conflitto mondiale.
La “Lapide allievi Istituto Agrario Perugia” censita dal Progetto Pietre della Memoria (scheda 389) VEDI AL LINK http://www.pietredellamemoria.it/pietre/lapide-allievi-istituto-agrario-perugia/
E’ opera dello scultore perugino Torquato Tamagnini, fu esposta per la prima volta durante una solenne cerimonia, domenica 16 Maggio 1920, nell’Aula Magna dell’Istituto, alla presenza di un pubblico numerosissimo, con alle prime file le famiglie dei Caduti. Erano presenti il Senatore Faina, fondatore e Presidente dell’Istituto, il Direttore Prof. Vivenza, il rappresentante del Ministero Comm. Stringher e tutte le autorità civili e militari, scientifiche, culturali e patriottiche.
Dei Caduti e del loro destino sappiamo molte cose, grazie ad articoli apparsi su “L’Umbria Agricola”, organo del Comizio Agrario e del Consorzio Agrario Cooperativo del 31 Maggio 1920, e su “L’Unione Liberale” del 19 Maggio 1920. I tredici Caduti ricordati, di cui solamente quattro erano già laureati e le cui tesi sono esposte nell’Archivio Storico dell’Università, sono Andrea Balsari (1881 – 1917), di Oleggio (Novara); Michele Campanelli (1890 – 1915) di Capracotta (Campobasso); Alfredo Comez (1893 – 1916) di Todi; Tarcise Duca (1892 – 1915) di Santa Marianova (Ancona); Vincenzo Frezza (1883 – 1917) di Laureana di Borrello (Reggio Calabria); Luigi Manganelli (1892 – 1916) di Perugia; Adolfo Marini (1892 – 1917) di Firenze; Sesto Pallotta (1890 – 1917) di Montecosaro (Macerata); Tito Pastore (1887 – 1915) di Levanto (La Spezia); Pietro Sagramoso (1893 – 1916) di Milano; Pietro Tassinari (1894 – 1917) di Teramo; Mario Terrosi (1893 – 1916) di Firenze.