Una vita per la Patria
Si è svolta al Palazzo Ducale di Parma, la cerimonia di consegna del riconoscimento “una vita per la Patria” al 1° Maresciallo Simone Careddu, ferito gravemente nel 2009 a seguito di un attentato in Afghanistan.
Il Sottufficiale, originario di Cabras in Sardegna, è rimasto gravemente ferito 14 luglio 2009 a seguito di un attentato esplosivo contro il mezzo dell’Esercito Italiano su cui stava rientrando alla base. Nell’esplosione, causata da un ordigno nascosto lungo la strada, ha perso la vita il Primo Caporal Maggiore Alessandro Di Lisio, originario di Campobasso, e altri due militari italiani sono rimasti feriti. Dopo l’attentato, il Maresciallo Careddu ha subito sette interventi chirurgici e ha dovuto affrontare un lungo percorso di riabilitazione nel centro specializzato di Nottwil, in Svizzera. Nonostante i miglioramenti resi possibili dalla sua eccezionale forza d’animo, il Maresciallo ha però perso l’uso di entrambe le gambe e oggi è costretto a spostarsi su una carrozzina.
Oggi, Simone Careddu fa parte della Nazionale Italiana Paralimpica, nelle cui fila si è distinto agli “Invictus game” disputatisi nel 2014. Tre anni dopo l’attentato di cui è rimasto vittima, si è sposato con la signora Tiziana. L’11 ottobre 2011, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano gli ha conferito la “Croce d’Onore” con la seguente motivazione: “Per le sue straordinarie qualità umane e morali e per avere contribuito a tenere alti gli ideali di Pace e di Solidarietà”.
La cerimonia di consegna è avvenuta alla presenza dei Presidenti delle due Associazioni promotrici del riconoscimento, Zobeide Spocci (Anmig sezione di Parma) e Pino Agnetti (Associazione culturale “Libertà Parmigiana”), il Prefetto di Parma Dott. Giuseppe Forlani, il Generale di Brigata Cesare Alimenti, Comandante Militare Esercito “Emilia-Romagna” e numerose altre autorità militari e civili intervenute per la cerimonia.